Era solo questione di tempo: ecco che anche i tartufi, che sono un po’ le opere d’arte del cibo, entrano nel mondo dei Non Fungible Token. In Francia un tartufo nero da record, uno dei più grandi mai trovato, verrà venduto con un’asta NFT. Il famoso tartufaio francese Bernard Planche, che coltiva tartufi da oltre 30 anni, crede che mettere i funghi giganti sulla blockchain dimostrerebbe la provenienza, la qualità e l’autenticità del tartufo. Secondo lui le nuove tecnologie possono essere utilizzate per sostenere e persino rafforzare tradizioni culturali di lunga data.
Il tartufo in questione, che appartiene alla specie Tuber melanosporum, arriva a quasi il triplo delle dimensioni di quello che è considerato un tipico tartufo grande. E anche se non è il tartufo più grande del mondo (o anche il più grande tartufo nero) mai scoperto, le sue grandi dimensioni lo rendono abbastanza eccezionale.
Il vincitore dell’asta su OpenSea potrà pagare il tartufo in criptovalute o moneta corrente. Il miglior offerente non solo riceverà il tartufo gigante e un NFT per dimostrare l’autenticità dei grandi funghi, ma riceverà anche una copia di un certificato fisico di autenticità. L’asta di un tartufo gigante tramite NFT è una notizia, ma l’utilizzo della blockchain come modo per stabilire la provenienza del cibo è qualcosa su cui le startup stanno lavorando da anni, proprio per la garanzia e la tracciabilità che questa tecnologia consente. Se siete intenzionati a fare un’offerta sbrigatevi, perché l’asta termina venerdì 11 febbraio.