Ops, chissà se i supermercati in questione avevano previsto una reazione del genere? Ci stiamo riferendo al fatto che da qualche tempo in Francia alcune catene di supermercati hanno deciso di evidenziare i casi di shrinkflation, segnalando i prodotti in questione con dei cartelli. E fra questi prodotti, a quanto pare, c’è anche il Magnum che appartiene a Unilever, il quale non ha preso proprio benissimo tale alzata di ingegno e ha deciso di denunciare tali supermercati.
La shrinflation in Francia scatena Unilever contro i supermercati
Purtroppo negli ultimi tempi abbiamo fatto conoscenza con la shrinkflation. Non che prima non esistesse, chiaro, ma adesso è più evidente che mai. Si tratta di quel fenomeno per cui le aziende, per evitare di aumentare di prezzo i loro prodotti (a causa di rincari, inflazione e via dicendo), riducono le confezioni o diminuiscono il contenuto. Così i prezzi apparentemente rimangano gli stessi, ma di fatto i consumatori ottengono meno prodotto dai loro acquisti (e a prezzo in realtà più alto perché aumenta il prezzo al kg).
Il fenomeno è diffuso un po’ ovunque: pacchetti di patatine le cui dimensioni della confezione e il prezzo sono rimasti gli stessi, ma ben che vada il pacchetto a stento è pieno fino a metà, tubetti di dentifricio in sconto che contengono però meno dentifricio rispetto a prima e via dicendo.
Detto ciò ecco che in Francia alcune catene di supermercati, fra cui anche Carrefour e Intermarché per esempio, hanno deciso di mettere in guardia i loro clienti da questa tattica al risparmio delle aziende. Così hanno iniziato a mettere dei cartelli vicino ai prodotti afflitti dalla shrinkflation, avvisando i consumatori di questo fenomeno di sgrammatura.
Fra i prodotti segnalati dai supermercati Intermarché figuravano anche Knorr, Findus, Carte d’Or e Magnum. In particolare, molti di questi cartelli segnalavano una netta diminuzione del peso del gelato Magnum, arrivato a 70 grammi. Il che vuol dire che il prezzo al kg era in realtà aumentato del 39%.
Diciamo che Intermarché si deve essere fatto prendere un po’ la mano perché sui cartelli, oltre a segnalare l’aumento di prezzo al kg del prodotto, ecco si è lasciato andare a battute ironiche del tipo “Avant Magnum ca voulait dire grande” che tradotto vuol dire “Prima Magnum voleva dire grande”.
Su un brodo Knorr, invece, è comparso il cartello “Knorr j’adore j’adorais”, cioè “Knorr ti adoro ti adoravo”. Su un prodotto Findus, invece, la scritta recitava “Ca jette un froid”, cioè “Fa venire i brividi”.
Un modo spiritoso per segnalare la shrinkflation, ma forse non molto lungimirante nei confronti delle aziende produttrici. E fra queste figura proprio Unilever che si è alquanto risentita di tutto ciò, mandando in avanscoperta nei supermercati degli ispettori per cercare di far rimuovere quei cartelli che per Unilever erano “denigranti”.
Subito dopo, poi, è arrivata la denuncia. Così ecco che Intermarché il 31 gennaio dovrà presentarsi in tribunale per difendersi.
Bisognerà vedere ora come i giudici vedranno la questione anche perché, in realtà, lo stesso governo francese ha in mente di promuovere una legge per obbligare i rivenditori a informare gli acquirenti di quando dimensioni o peso dei prodotti vengono diminuiti. Solo che prima di promulgare questa legge è necessario sentire il parere di Bruxelles. Arriverà prima il giudizio del tribunale o quello di Bruxelles?