In Francia è stato sospeso un singolare divieto: quello di pranzare alla scrivania in ufficio. Per cercare di arginare la diffusione del Coronavirus, il governo ha temporaneamente abrogato una vecchia legge: quella che vietava di mangiare in ufficio.
Il codice di lavoro francese, infatti, vietava chiaramente di fare la pausa pranzo alla propria scrivania. E questo per sostenere le abitudini alimentari e sociali. Pensate che era prevista anche una multa per quelle aziende che permettevano ai propri dipendenti di pranzare in ufficio, con sanzioni anche per i lavoratori che fossero stati colti in flagrante mentre pranzavano alla scrivania.
Tuttavia, grazie alla nuova ordinanza anti Covid-19 promulgata dal ministero del Lavoro, adesso i dipendenti potranno portarsi il pranzo al sacco in ufficio senza infrangere la legge. Ma attenzione, ci sono dei paletti. Questa sospensione è solo temporanea e potrà applicarsi agli uffici con più di 50 dipendenti. Inoltre sarà valida solamente là dove la disposizione della mensa non permetta il distanziamento sociale.
La pausa pranzo lontano dalla scrivania era considerato un modo non solo per garantire la cultura dei pasti, ma anche per staccare dal lavoro. Ma adesso, a causa della pandemia, anche questa incrollabile certezza francese è crollata. Almeno per il momento.
Ma come avranno preso i francesi questa novità? Beh, pare che i mass media locali stiano spingendo il messaggio che una pausa pranzo in ufficio, seduti alla scrivania, comporti una maggior infelicità per i dipendenti, costretti a mangiare un panino fra un lavoro e l’altro.
E in Italia? Beh, pare che a fine 2020 per un italiano su due sia tornata in voga la schiscetta in ufficio per la pausa pranzo, complice anche la chiusura dei bar e ristoranti a pranzo nelle zone arancioni e rosse.