Francia: sequestrate 35mila bottiglie di Fruit Champagne

La Francia ha sequestrato 35mila bottiglie di aranciata proveniente da Haiti che erano state etichettate come Fruit Champagne. Altro che Champagne di frutta: il Comité su queste cose non scherza!

Francia: sequestrate 35mila bottiglie di Fruit Champagne

Con il Comité non si scherza mica! In Francia le autorità preposte hanno sequestrato 35mila bottiglie di un’aranciata proveniente da Haiti rea di aver etichettato le bottiglie come Couronne Fruit Champagne. Ma il Comité non transige: solamente i vini spumanti prodotti nella regione omonima della Francia seguendo il rigido disciplinare di produzione possono fregiarsi del nome di Champagne.

Questo significa che non si può usare il nome Champagne per indicare null’altro, neanche se con intento scherzoso. Molto probabilmente l’azienda produttrice di questa soda con le bollicine al gusto arancia proveniente da Haiti non si era ricordata di un caso analogo accaduto poco fa. Se ricordate, infatti, il Belgio aveva distrutto un carico americano di birra che era stata pubblicizzata come lo Champagne delle birre.

Francia: nulla può chiamarsi Champagne se non il solo Champagne

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E non pensiate che il Comité si limiti a controllare solo i prodotti alimentari. Negli anni Novanta Yves Saint Laurent aveva immesso in commercio un profumo chiamato Champagne. Ebbene: tale profumo aveva appena fatto in tempo a fare la comparsa sul mercato che è stato subito ritirato dal commercio a seguito di un’azione legale intentata dai produttori di vino Champagne nei confronti di Yves Saint Laurent. Il marchio aveva poi immesso nuovamente il profumo in commercio cambiandogli nome (Yvresse se vi interessa). E adesso quei flaconi vuoti del profumo Champagne di Yves Saint Laurent sono diventati pezzi da collezione.

Questo per farvi capire quanto i produttori di Champagne siano rigorosi con l’uso del loro marchio. A dare l’annuncio del sequestro è stato lo stesso servizio doganale francese che ha spiegato che la scorsa settimana ha distrutto 34.499 bottiglie di una bibita gassata a base di arancia prodotta ad Haiti ed etichettata come Couronne Fruit Champagne. In realtà il sequestro è avvenuto già nel 2021.

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Solo che la Corte di Giustizia di Parigi ne ha ordinato la distruzione solamente nell’ottobre del 2022, dopo aver accertato la presenza della parola “champagne” sull’etichetta. Il tribunale, infatti, ha stabilito che permette la commercializzazione della suddetta bevanda con quel nome avrebbe violato l’Appelation d’Origine Controlee (AOC) dello Champagne, sistema che ne regola l’uso nell’Unione Europea.

Che è la stessa cosa che succederebbe se qualcuno producesse un qualsiasi prodotto, alimentare o no, chiamandolo Feta greca o Parmigiano Reggiano: anche in questo caso si violerebbero le norme a tutela dei marchi Dop e Igp.

Ma non è solamente il falso Champagne ad aver attirato di recente l’attenzione delle autorità a causa di un uso non corretto di tali denominazioni. Per esempio a inizio anno una tendenza virale su TikTok ha portato alle stelle la popolarità dei Fruit Roll-Ups, scatenando un vero e proprio mercato di contrabbando che ha portato in Israele al sequestro di quasi 500 kg di prodotto.