La produzione di vino francese di quest’anno raggiunge un record storico negativo, con dei numeri che non erano così bassi dai tempi del dopoguerra. Le viti Oltralpe sono state duramente colpite dal maltempo, dal gelo e dalle malattie, e così la produzione di vino nel 2021 dovrebbe scendere dal 24% al 30%, con una resa totale compresa tra 32,6 milioni e 35,6 milioni di ettolitri.
Ad annunciarlo è stato lo stesso ministero dell’Agricoltura francese. Tra le difficoltà vissute dai viticoltori francesi quest’anno c’è sicuramente la gelata primaverile dello scorso aprile, con basse temperature fuori stagione che hanno interessato quasi tutte le zone vitivinicole. La Borgogna, la Valle del Rodano e il Centro sono state le zone più colpite e particolarmente colpite sono state le varietà più precoci come lo Chardonnay, a differenza delle varietà tardive come l’Ugny Blanc.
Ulteriori problemi – ma comunque conseguenti ai cambiamenti climatici – sono arrivati dalla peronospora, una malattia che provoca deformazioni di germogli, viticci e grappoli o caduta prematura delle foglie. Particolarmente infetti sono lo Champagne, l’Alsazia, il Beaujolais, la Valle della Loira, le Charentes e il sud-ovest.
E non è ancora finita: la siccità prolungata che si sta avendo in queste settimane in alcune zone potrebbe contribuire a ridurre ulteriormente la produzione, aggravando ancora di più la situazione del comparto.