Francia, la domanda di grano del Nord Africa fa crescere le previsioni di export

La Francia aggiusta le proprie previsioni per le esportazioni di grano al di fuori dell'Ue a causa di una forte domanda dall'Africa del Nord.

Francia, la domanda di grano del Nord Africa fa crescere le previsioni di export

Un ritocchino alle previsioni per accomodare una domanda sempre più insistente: nella giornata di ieri, mercoledì 18 gennaio 2023, l’ufficio agricolo FranceAgriMer ha aumentato per il secondo mese consecutivo le sue previsioni sulla mole delle esportazioni di grano tenero d’Oltralpe al di fuori dei confini dell’Unione europea, citando – come brevemente anticipato – una forte domanda da parte dell’Africa del Nord. È bene notare, rimanendo in questo contesto, che la Francia è di fatto il principale produttore di grano del Vecchio Continente; e che in passato ha già provveduto ad accorrere in soccorso ai Paesi nordafricani rimasti “a secco” in seguito allo scoppio del conflitto armato tra la Russia e l’Ucraina.

Numeri e ancora numeri: un’occhiata alle previsioni francesi

grano

Eh sì, è arrivato il momento di dare un po’ di numeri: le previsioni più recenti delle autorità agricole d’Oltralpe mostrano una mole destinata all’export di 10,6 milioni di tonnellate di grano nel 2022/2023, in leggera crescita sui 10,3 milioni previsti durante il mese di dicembre e in netto aumento (+21%, a essere precisi) rispetto a quanto registrato al termine della scorsa stagione. È importante notare, per di più, che gli esperti di settore avevano già aumentato le proprie previsioni per l’export in territori extraeuropei di circa 300 mila tonnellate durante l’ultimo mese dell’anno scorso.

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“Quel che è chiaro è che la domanda si tiene ancora su livelli significativi nella zona del Maghreb, e in particolare dal Marocco” ha commentato a tal proposito Paul Le Bideau, vice capo dell’unità cereali di FranceAgriMer; nel sottolineare che la competitività del grano francese nel contesto dei mercati nordafricani è stata favorita anche dall’aumento dei costi assicurativi per la spedizione di forniture dalla Russia, che di fatto mantiene il trono di più grande esportatore di grano al mondo.

Bideau ha per di più aggiunto che il mercato è ancora zavorrato da una grande incertezza, naturalmente causata dall’impatto e dalle conseguenze della guerra tra Mosca e Kiev, e che pertanto le previsioni possono essere soggette a nuove oscillazioni e cambiare anche nel futuro prossimo.

FranceAgriMer ha inoltre ridotto le sue previsioni circa le esportazioni di grano tenero all’interno dei confini comunitari, passando da 6,73 milioni di tonnellate ad appena 6,64 milioni; e al contempo aggiornato le previsioni per le scorte di mais alla fine del 2022/2023, passando in questo caso da 2,23 milioni di tonnellate a 2,30 milioni. Questo ultimo aumento, stando a quanto dichiarato da Bideau, è stato invece determinato da un lieve calo delle prospettive per le esportazioni intraeuropee.