Condizioni climatiche avverse. Abituatevi, perché sempre più sovente sarà questa la principale motivazione della carenza dei beni alimentari (pensate alla recente ondata di caldo in India): l’ultima vittima dell’imperversare del maltempo sono i semi di senape, il cui raccolto dell’anno scorso è rimasto fortemente compromesso – portando a un aumento del prezzo del prodotto finale di più del 9% su base annua. Così, nei supermercati della Francia è già scattato l’allarme senape, con molti punti vendita che per far fronte a una sensibile riduzione delle scorte hanno deciso di limitare l’acquisto a pochi barattoli per persona.
Va specificato che la maggior parte dei semi impiegati nella produzione di senape francese provengono dal Canada, che tuttavia nel 2021 ha dovuto fare i conti un periodo prolungato di siccità che, di fatto, ne ha danneggiato gravemente la produzione (calata da 135 mila tonnellate nel 2020 ad appena 99 mila nell’anno successivo, mentre quella di quest’anno arranca appena sulle 71 mila); ma anche i raccolti sul territorio nazionale non sono andati meglio: la regione attorno a Digione, punto di riferimento della produzione francese, ha affrontato un susseguirsi di inverni umidi e primavere fredde che hanno portato a un calo costante negli ultimi anni (da 12 mila tonnellate nel 2016 ad appena 4 mila quest’anno). I produttori d’Oltralpe, che chiaramente avevano già intuito l’andazzo, avevano pensato di rivolgersi ad altri due Paesi per tamponare le importazioni canadesi e la produzione locale: Russia e Ucraina. Inutile spiegare il motivo per cui anche questo piano, però, è fallito.