Se è vegetale non è una slasiccia, né un hamburger: la Francia dice basta all’utilizzo delle terminologie tipiche della carne da parte dell’industria dei prodotti alimentari plant based, allargando il divieto del Parlamento Europeo già in vigore sulle bevande vegetali, che non possono da tempo dirsi “latte”.
La Francia è il primo paese europeo a prendere una decisione così drastica anche su altri tipi di prodotto. Il divieto, pubblicato giovedì con decreto ufficiale, entrerà in vigore ad ottobre. “Non sarà più possibile utilizzare termini propri di settori tradizionalmente legati alla carne e al pesce per designare prodotti non appartenenti al mondo animale”, si legge nel decreto. Un provvedimento – come si può immaginare – molto atteso dall’industria della carne, che lamenta un po’ ovunque una concorrenza “sleale” da parte dei prodotti plant based, che guadagnano fette di mercato sempre maggiori in tutto il mondo.
La misura è “un passo essenziale a favore della trasparenza delle informazioni per i consumatori, nonché della conservazione dei nostri prodotti e del know-how”, ha affermato Jean-François Guihard, capo dell’associazione Interbev (l’Association Nationale Interprofessionnelle du Bétail et des Viandes) dell’industria della carne. D’altra parte, sono in molti a temere conseguenze negative, a dimostrazione di quanti interessi muova questo tema: ad esempio l’Onav, un’associazione di scienziati e professionisti sanitari specializzati in alternative alla carne, ha affermato che la misura rischia di ostacolare in Francia il passaggio verso prodotti più sostenibili e sani. Il divieto si applicherà al momento solo ai prodotti fabbricati in Francia.