Per la serie “i corsi e i ricorsi della storia”, ecco che Francesco Lollobrigida è tornato nuovamente a parlare del tema degli insetti. A questo punto ci aspettiamo che, a breve, ricominci tutto il giro: insetti, carne coltivata in laboratorio, Made in Italy, granchio blu, insomma, i suoi temi favoriti. Questa volta il ministro dell’Agricoltura e tutte cose, colui che ferma cose e moltiplica stipendi ha ribadito che, per quanto riguarda il consumo di farine e alimenti derivanti da insetti, non c’è stata alcuna liberalizzazione in Italia. Anzi, solo l’applicazione di norme più severe e restringenti nell’applicazione della normativa UE.
Francesco Lollobrigida bacchetta tutti sugli insetti
Tramite dei post sui suoi canali social, ecco che Lollobrigida ha spiegato di aver letto su internet alcune notizie riportate in modo “fuorviante” e che riguardavano i decreti pubblicati in Gazzetta Ufficiale il 29 dicembre 2023.
Il ministro ha ribadito che questi decreti non “liberalizzano” assolutamente il consumo di farine e alimenti derivati da insetti. Infatti l’autorizzazione a usare farine e alimenti derivanti da specifici insetti è arrivata dall’UE, il che vuol dire che vincola ogni Paese che fa parte dell’UE (ok, però questo vale per tutto, anche per la carne coltivata in laboratorio, questo è bene ricordarlo al ministro).
Il governo italiano, dunque, ha dovuto per forza di cose procedere anche lui con le medesime autorizzazioni (altrimenti si rischiano problemi relativi al libero commercio con gli altri stati membri dell’UE e svariate procedure d’infrazione), ma introducendo delle regole più rigide per i produttori.
Queste regole hanno lo scopo di avvisare capillarmente i cittadini di ciò che stanno acquistando in modo che chi non vuole incorrere nel rischio di assaggiare per errore queste farine possa evitare facilmente di acquistarle.
Ah, che bello se si ponesse così tanta attenzione alla questione allergeni nei prodotti al supermercato e nei ristoranti.
Comunque sia, Francesco Lollobrigida ha rispiegato nuovamente quali saranno le regole da seguire per produrre e vendere tali farine di insetti:
- tutti gli alimenti a base di insetti devono presentare un’etichetta ben visibile sulla confezione che informerà i consumatori in merito al tipo di insetto presente, alla quantità di insetti usata, al paese d’origine e a eventuali rischi collegati a reazioni allergiche (ok, non per fare sempre i soliti puntigliosi, ma questa dovrebbe essere la base per qualsiasi alimento in vendita, non solo per i prodotti a base di insetti)
- i prodotti a base di farine di insetti devono essere messi in vendita in comparti separati, ben segnalati dall’apposita cartellonistica
Lollobrigida ha anche specificato, poi, che tali decreti contengono anche riferimenti alle multe e alle sanzioni per gli eventuali trasgressori.
Il ministro ha poi concluso ribadendo che quando si parla di cibo si parla di persone e non solo di consumatori. Per questo motivo il suo ministero ci tiene a essere in prima linea per quanto riguarda informazione e trasparenza. Ok, allora per essere coerenti, chiedo che sulle etichette venga anche specificata l’origine delle lecitine, dei mono e digliceridi degli acidi grassi e degli additivi utilizzati. Perché non si può essere puntigliosi solo su una cosa: o tutto, o niente.