Francesco Lollobrigida sull’alluvione in Romagna: “Il pericolo maggiore è l’abbandono dei campi”

Anche Francesco Lollobrigida è intervenuto sulla questione relativa all'alluvione in Romagna: per il ministro il pericolo maggiore ora è l'abbandono dei campi

Francesco Lollobrigida sull’alluvione in Romagna: “Il pericolo maggiore è l’abbandono dei campi”

Ovviamente anche Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura, ha parlato dell’alluvione in Romagna, sostenendo che il pericolo più grande ora sia l’abbandono dei campi. Secondo il ministro, la situazione si è creata a causa dell’indebolimento del settore dell’agricoltura e degli allevatori.

Per secoli agricoltori e allevatori hanno contribuito a prendersi cura del territorio, ma proprio l’indebolimento di questi settori hanno peggiorato la situazione, generando delle concause che hanno finito per creare il disastro in cui ora versa la Romagna (e le Marche, perché ricordiamo che l’alluvione ha colpito anche le Marche).

Francesco Lollobrigida parla dell’alluvione in Romagna

Francesco Lollobrigida

A seguito del disastro, sia Francesco Lollobrigida che il vice ministro dei Trasporti Bignami si sono recati sul posto, chiedendo che vengano dati subito aiuti a chi è stato maggiormente colpito.

Secondo Lollobrigida, le amministrazioni precedenti non avevano capito chi fossero i “principali garanti della manutenzione del territorio”. Anche lui ha ammesso che questi particolari eventi naturali non sono prevedibili, anche se i cambiamenti climatici sembrano averne aumentato l’intensità in periodi brevi, soprattutto per quanto riguarda le piogge.

Pensando a chi è stato colpito due volte nel giro di poco tempo da queste alluvioni, ecco che Lollobrigida chiede fatti concreti e visibili a chi è stato colpito negli affetti personali ed economici. Il ministro ha poi ringraziato l’impegno della Protezione Civile, delle forze dell’ordine, delle forze armate e dei volontari che si sono subito resi disponibili per aiutare.

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Visto che da tutte le parti si chiedono aiuti concreti (anche Bruno Barbieri ha chiesto che tutti, indipendentemente dallo schieramento politico, si rimboccassero le mani per fare qualcosa di reale per aiutare la sua Romagna), ecco che Lollobrigida ha spiegato che il Governo si è subito attivato per capire a quali interventi dare la precedenza, basandosi anche su quelli che erano fattibli subito. Inoltre il Governo è in contatto con i rappresentati del settore delle imprese e del mondo agricolo.

Il ministro ha spiegato che i danni sono incalcolabili: solamente quando le acque saranno defluite e riassorbite si potrà fare una stima. Al momento il Governo sta pensando a interventi sul fisco, la giustizia, il sostegno alle imprese e al credito.

Dopo aver salvato le persone, le aziende e le strutture, però, Lollobrigida auspica che si pensi a come riorganizzare il sistema di manutenzione dell’ambiente in modo da limitare i danni causati da tali eventi. Per esempio, già nella legge di bilancio avevano garantito la possibilità di raccogliere legna dal letto dei fiumi, permettendo così di mantenere puliti i fiumi (senza beccarsi multe, questo lo aggiungiamo) che troppo spesso esondano proprio a causa di una cattiva manutenzione.

Lollobrigida, poi, ha anche parlato della cosa che teme di più: l’abbandono dei terreni agricoli. Il rischio è quello di non perdere solamente il raccolto di quest’anno, ma anche dei prossimi anni. Molti agricoltori, infatti, potrebbero decidere di mollare, sia a fronte dei danni subiti, sia a fronte di un problema di più vecchia data di redditività troppo scarsa.