Caso mai ci fosse davvero bisogno di specificarlo – sì, naturalmente ci stiamo riferendo proprio a quel Massari lì. D’altro canto, c’è ben poco di cui sorprendersi: l’Iginio nazionale lo abbiamo ormai visto come consueto – e sempre cautamente entusiasta – ospite di MasterChef, come debuttante nel settore dell’arredamento e perfino come testimonial della campagna vaccinale della Regione Lombardia. Che sarà mai, a sto punto, aggiungere a un Curriculum Vitae così evidentemente ricco anche una comparsa nel testo di una legge?
Ve la facciamo breve – l’idea, tanto per cominciare, è stata del Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, che di fatto ha voluto battezzare così – “legge Massari”, per l’appunto – la proposta di legge che andrebbe a istituire la figura di “Maestro dell’arte della cucina italiana”.
Ma una legge Cannavacciuolo per i maestri delle pacche sulle spalle non la facciamo?
I nostri lettori più attenti potrebbero avere la sensazione di averla già sentita, e avrebbero ben ragione: ne parlammo una decina di giorni fa, sottolineando come il provvedimento di casa Lollobrigida avesse – secondo quanto spiegato da Luigi Marattin, deputato di Italia Viva – ingolfato un poco gli ingranaggi (già solitamente lenti) del Parlamento.
Ecco, forse nell’idea di battezzarla “legge Massari” c’è anche un po’ l’intenzione di addolcire un boccone lievemente indigesto, di volere prendere per la gola le malelingue.
Ma non divaghiamo: per farvela semplice, la proposta di legge per la figura di “Maestro dell’arte della cucina italiana” andrà fondamentalmente a riconoscere quelle persone che, nel contesto delle professioni dell’enogastronomia (pasticceria ovviamente compresa), hanno saputo distinguersi o comunque dato “lustro al Paese”.
Un esempio concreto di tali personaggi ci è stato fornito dallo stesso ministro Lollobrigida, che nell’illustrare la legge in parlamento aveva citato Massimo Bottura sottolineando come chef di tale calibro brillassero per la capacità di diffondere la cultura e la tradizione gastronomica dello Stivale con passione, competenza e ricerca della materia prima.
Poi l’omaggio a Massari: “La chiamiamo “Legge Massari” proprio per riconoscerne a pieno titolo la paternità al Maestro” ha spiegato Lollobrigida. “Offriamo a Iginio Massari la guida della commissione che sarà incaricata di giudicare tecnicamente la qualità dei Maestri meritevoli del riconoscimento di “Maestro dell’Arte della Cucina Italiana”. A lui va il nostro ringraziamento per l’azione propulsiva e promozionale del cibo italiano nel mondo, di cui è un Ambasciatore senza pari. Proprio un anno fa avevamo preso un impegno con il maestro Massari qui al Sigep di portare in Parlamento una norma che riconoscesse al Governo italiano la possibilità di dare un attestato ai nostri Maestri di cucina che fosse italiano, progetto ispirato proprio da Massari”.