La storia estiva dei formaggi sardi venduti a peso d’oro a una vecchietta ha un lieto fine inaspettato

I commercianti di Buddusò si riuniscono per rimborsare la turista milanese che ha pagato più di qualche lira per quattro chili di formaggio e una salsiccia. Lei ringrazia, ma ha altro in mente.

La storia estiva dei formaggi sardi venduti a peso d’oro a una vecchietta ha un lieto fine inaspettato

Non stupisce che i souvenir gastronomici, sempre più calamita per i turisti in Italia, siano spesso etichettati con prezzi iperbolici. Ma c’è un caso che va oltre ogni limite: quello della turista milanese in vacanza in Sardegna, una storia partita con il piede sbagliato, ma dal finale felice.

Un formaggio salatissimo

Un importo a quattro cifre, pari a 1.155 euro, sborsato per una salsiccia e quattro chili di formaggio, acquisto effettuato tra l’altro con carta, e quindi tracciabile. L’identikit dei truffatori corrisponde a quello di due venditori ambulanti di Buddusò che avrebbero coronato lo charme della spiaggia di Porto Istana, dove la turista li ha incontrati, con il profumato ma salatissimo incanto delle bontà del luogo.

Dalla Sardegna arriva Abisso, un blue cheese prodotto con l’acqua di mare Dalla Sardegna arriva Abisso, un blue cheese prodotto con l’acqua di mare

La villeggiante ipovedente – dettaglio irrilevante per noi, chissà per chi ha digitato la cifra sul Pos – si è accorta solo dopo aver pagato che l’importo sborsato andava oltre ogni aspettativa. La notizia, dopo essere stata denunciata a Guardia di finanza e carabinieri, ha raggiunto anche l’indignatissimo orecchio dei commercianti buddusoini che, su iniziativa del Comune, hanno organizzato una colletta per risarcire la malcapitata.

Ma i soldi non hanno mai raggiunto le tasche della signora che, ringraziato il sindaco, ha chiesto di devolvere quanto raccolto in beneficenza. Chissà come si saranno sentiti i nostri venditori da quattro soldi (si fa per dire).

Souvenir da mangiare

Oltre alla sfortunata signora, anche quest’anno sono stati in tanti a portarsi a casa prelibatezze locali (si spera un po’ meno care) come souvenir. Secondo una stima di Coldiretti, nell’estate 2024 gli acquisti gastronomici hanno rappresentato circa 1/3 della spesa vacanziera; parliamo di pranzi in trattoria, cene al ristorante, ma anche, appunto, prodotti del territorio da portare ad amici e parenti per deliziare le loro papille gustative.

Tra formaggi, salumi, vino e olio, i turisti sborsano felicemente quattrini su quattrini per tornare a casa con la valigia più pesante e il portafoglio più leggero… a volte un po’ troppo.

Fonte: Ansa-Coldiretti
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