Continua l’inchiesta di Report sulle aziende casearie italiane che importano latte straniero per il loro formaggio, e questa volta si concentra sul Molise.
Dopo aver svelato una prima lista (secretata) in possesso del Ministero della Salute, con i nomi di tutte le aziende italiane produttrici di formaggio che acquistano latte straniero, adesso Report prosegue, dedicandosi a una specifica realtà regionale.
L’inchiesta parte al mattino da Vipiteno, dove passano numerosi camion di latte straniero che raggiungerà le aziende italiane. Latte proveniente dalla Germania, nella maggior parte dei casi, diretto a Verona, o ancora più a Sud, in Molise. Così dicono le bolle lette dalla Guardia di Finanza che, insieme ai giornalisti di Report, va anche a leggere cosa dichiarano sui loro siti web le realtà casearie che stanno per ricevere quel latte.
“Utilizziamo solo latte 100% molisano”, dice una. “Solo latte dei migliori allevamenti locali”, dice un’altra. Report decide dunque di spostarsi in Molise, per approfondire la situazione e parlare con le aziende coinvolte, che nella migliore delle ipotesi ammettono di usare latte straniero (ma di realizzare i propri prodotti secondo la tradizione italiana), oppure, in altri casi, si scusano dicendo che il loro sito web non era stato aggiornato da un po’.
Insomma, una situazione in cui, effettivamente, non farebbe male un po’ più di trasparenza. Nulla di male a importare il latte straniero, basta saperlo con chiarezza, perché – ad esempio – in alcuni Paesi non c’è l’obbligo di registrare cosa succede agli animali, spiega a Report Ettore Prandini, presidente Coldiretti.
E dalla famosa lista del Ministero della Salute, dunque, spuntano i nomi delle aziende molisane coinvolte, che Report ripete uno a uno:
Centrale del latte del Molise, latte e cagliate dalla Germania
Latticini molisani Tamburro, cagliate dalla Germania
Sanniolat, latte dalla Germania
Conquini, cagliate dalla Polonia
Del giudice, latte dalla Germania
Boriati, latte dalla Germania
Valleverde, latte dalla Germania
Latteria del Molise, cagliate dalla Germania
Valle dei Pentri, cagliate dalla Polonia
Caseificio di& P, cagliate dalla Germania
Caseificio Cacavelli, latte dalla Germania
Come fa notare Sigfrido Ranucci, tutte queste aziende, come prevede la normativa, mettono sempre l’indicazione di provenienza UE del loro latte. Ma, sostiene lui, si tratta sempre di una “scritta in piccolo, mentre il rimando all’italianità è grande”.
[Fonte: Raiplay]