Se vi sembra che parlare di food e agroalimentare sul web sia diventata una pratica sempre più diffusa (noi, in effetti, ne sappiamo qualcosa) non avete tutti i torti: basti pensare che, nel corso del 2021, sono stati registrati circa 4 mila domini .it inerenti a questi settori. È quanto emerge dall’analisi redatta dal Registro .it, anagrafe del web parte dell’Istituto di Informatica e Telematica del Cnr ( Cnr -Iit).
Di tutti questi (3834 a essere precisi), la stragrande maggioranza (41,94%) racconta, recensisce o parla del mondo della ristorazione; con le altre categorie – farinacei (12%), vino (10,17%), caccia e silvicoltura (9,05%), agriturismo (5,63%) e coltivazioni (4,9%) – distaccate di parecchi punti percentuali. Una situazione che si riflette anche se consideriamo il panorama complessivo dei domini registrati nel settore dell’agroalimentare: di nuovo, la ristorazione domina la classifica con un 37,8% delle appartenenze, seguita nuovamente a distanza da vino e farinacei. Dando invece un’occhiata alla cronologia delle registrazioni del Registro, cominciate nel 2016 per analizzare la diffusione su internet del settore in questione, si rileva un incremento dell’8,4%; con i soli mesi di gennaio, febbraio e marzo 2022 che invece hanno già portato ben 4.680 nuovi siti, un numero superiore a quello dell’intero 2021.
“Quello dell’agroalimentare è un settore fondamentale per l’economia italiana, ma siamo certi che questa circostanza trovi riscontro anche sul web?” ha commentato Marco Conti, responsabile di Registro .it e direttore di Cnr-Iit. “È per rispondere a domande come questa che, sei anni fa, è nato FINe, un osservatorio permanente dell’agroalimentare in rete capace di analizzare la diffusione sul web delle varie branche appartenenti al settore e la loro distribuzione a livello geografico”.