Niente da fare – protesta ascoltata e rispedita al mittente. La Corte Suprema statunitense si è recentemente trovata a dovere fare i conti con un movimento capeggiato dagli allevatori canadesi di anatre e oche con l’obiettivo di contestare (o, se preferite, di “scavalcare”) il divieto tuttora attivo in California che mette fuori legge il foie gras. Il caso, portato avanti sia dai sopracitati allevatori che da un produttore newyorkese (ricordiamo, tra l’altro, che la Grande Mela si è rivelata terra di grande ma sterile fermento in questo ambito) e da uno chef; ha sostenuto che i produttori della celebre (ma controversa) delizia di origine francese sono “cittadini rispettosi della legge che rispettano pienamente le rigide leggi delle loro giurisdizioni” per garantire la protezione degli animali”.
La California continua a opporsi al foie gras: nulla da fare per gli allevatori
Il foie gras è “cibo più diffamato e frainteso al mondo”, sostiene il fronte di allevatori, facendo evidentemente riferimento alla nota e brutale tecnica di alimentazione forzata a cui gli animali vengono sottoposti per ottenere il cosiddetto “fegato grasso”. Stando a quanto lasciato trapelare dai documenti del tribunale, gli allevatori hanno affermato di “prendersi cura dei loro animali tanto quanto qualsiasi politico o attivista per i diritti degli animali della California“; e sottolineato di avere superato l’ispezione federale per la vendita del loro prodotto.
Le autorità legali californiane, tuttavia, si sono dimostrate inamovibili e ribadito i precetti che, di fatto, hanno portato alla messa al bando del foie gras. Scendendo più nei dettagli, gli avvocati hanno sottolineato come l’alimentazione forzata di un uccello all’interno dello stato “allo scopo di allargare il fegato“, costringendo l’animale “a consumare più cibo di quanto un tipico uccello della stessa specie ne consumerebbe volontariamente”, sia di fatto vietata dalla legge.
“Nell’adottare queste disposizioni”, ha affermato il procuratore generale della California Rob Bonta, la legislatura californiana “ha considerato la prova che il processo di alimentazione forzata di anatre e oche provoca sofferenze estreme agli animali”. Una tesi di difesa che, come accennato in apertura di articolo, ha finito per prevalere sulle rimostranze degli allevatori canadesi: il divieto della California continuerà a rimanere in vigore.
Nel corso degli ultimi mesi abbiamo assistito a una moltiplicazione dei tentativi di “scavalcare” il già citato processo di alimentazione forzata per ottenere il foie gras: tra i tentativi più interessanti troviamo un’alternativa più economica – e naturalmente cruelty free – a base di fegato di pollo e una creata in laboratorio.