È stato pubblicato un nuovo richiamo sul sito Salute.gov dopo quello relativo al Salame stagionato di Salumificio Colli, quello del Salame morbido di SA.MO. e quello dei Mitili Spagna di Effelle Pesca: è stato ritirato dal commercio, infatti, un singolo lotto delle Focacce con olio extra vergine di oliva di Tre Mulini a causa di un rischio chimico. In questo caso, sia la data di pubblicazione dell’allerta sul sito che la data dei controlli effettivi presente sull’avviso di richiamo vero e proprio coincidono: è quella dal 2 dicembre 2022.
Focacce di Tre Mulini: richiamo per ocratossina
La denominazione di vendita esatta del prodotto interessato dal richiamo è Focacce con olio extra vergine di Oliva 8,7%, mentre il marchio del prodotto è Tre Mulini e il nome o ragione sociale dell’OSA a nome del quale il prodotto è commercializzato è Eurospin Italia S.p.A. Sull’avviso di richiamo non viene indicato il marchio di identificazione dello stabilimento o del produttore, mentre il nome del produttore è Fartons Polo, con sede dello stabilimento presso il Poligono Industrial III in Calle Vimeters 15, ad Alboraya, Valencia, in Spagna.
Il numero del lotto di produzione coinvolto nel richiamo è il 223740, quello con data di scadenza o termine minimo di conservazione del 13 gennaio 2023 e unità di vendita rappresentata dalla confezione da 200 grammi.
Il motivo del richiamo è un rischio chimico, cioè la possibile presenza di Ocratossina A. Nelle avvertenze i consumatori sono invitati a non consumare il numero di lotto sopra indicato del prodotto in questione se già acquistato e presente in casa, bensì di riportarlo presso il punto vendita di acquisto per chiedere la sostituzione o il rimborso.
Un po’ di tempo fa, sempre a causa della possibile presenza di Ocratossina A, erano stati ritirati anche lotti del Caffè torrefatto e macinato gusto classico Juanito di Dico, dei Tarallini alla pizza di Puglialimentari e della Paprika Dolce polvere di Droghe Palma.
L’Ocratossina A è una micotossina che viene prodotta da funghi come l’Aspergillus e il Penicilium. La possiamo trovare soprattutto in cereali, caffè, vino e frutta secca. Il problema è che l’Ocratossina A è nefrotossica, immunotossica, cancerogena e anche genotossica. Inoltre può provocare epatite, enterite e distruzione del tessuto linfatico. A seconda delle dosi ingerite, ecco che si scatenerà una sindrome o un’altra.
Come composto è estremamente stabile: riesce a resistere nel caffè anche dopo la tostatura. E la si trova anche nelle carni di animali che si sono cibati di alimenti contaminati. Solamente i ruminanti sono capaci di degradarla velocemente nell’ocratossina alpha, derivato meno tossico.