Flavio Briatore si schiera con Matteo Salvini nella questione Pasta Rummo

Sulla questione Pasta Rummo innescata dalla visita di Matteo Salvini si schiera anche Flavio Briatore, che dà il suo sostegno all'azienda

Flavio Briatore si schiera con Matteo Salvini nella questione Pasta Rummo

Flavio Briatore ha deciso di schierarsi nella vicenda Pasta Rummo, ovviamente a sostegno del pastificio e di Matteo Salvini. Il succo del discorso di Briatore è: la smettiamo con questa storia di boicottare le aziende perché non ci garba il testimonial/influencer/visitatore di turno? Dietro quelle aziende ci sono persone e famiglie che lavorano, che senso ha far perdere lavoro a queste persone solo perché non gradiamo il testimonial di turno?

Flavio Briatore dice la sua nella vicenda Rummo-Salvini

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La storia in breve: Matteo Salvini, durante una visita istituzionale, chiede di poter andare a visitare il pastificio Rummo. Cosa che gli viene concessa, così come ricordato da Cosimo Rummo, esterrefatto per quello che sta accadendo: il ministro delle Infrastrutture viene in visita sul territorio, fra l’altro per fare degli investimenti e chiede di visitare lo stabilimento. E cosa avrebbe dovuto fare l’azienda? Non farlo entrare?

Salvini ovviamente ha documentato la visita con un post su Instagram, post che ha suscitato prevedibili reazioni ironiche (con chi si chiedeva se fosse il ministro delle Infrastrutture o della Pasta o che cosa ci azzeccasse il ministro delle Infrastrutture in un pastificio) e una meno prevedibile shitstorm che si è poi sviluppata in un derby mediatico fra i sostenitori di #saverummo e i detrattori #boicottarummo.

Già, perché una conseguenza della visita di Salvini è stata che parte del web ha deciso di scagliarsi contro l’azienda, chiedendo di boicottarla. Un gran rumore per nulla visto, che al netto delle interazioni, il boicottaggio è stato un flop colossale.

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E meno male perché azioni come queste sono del tutte insensate. Sulla stessa linea di pensiero pare che sia anche Flavio Briatore il quale ha deciso di pubblicare un video su Instagram dove sottolinea il suo sostegno nei confronti di Rummo.

Briatore ha esordito sostenendo che solo in Italia possono succedere delle cose incredibili come questa (ehm, no, non proprio, testimonial diverso, azienda diversa, motivazioni diverse, ma non può non venire in mente il boicottaggio americano della Bud Light). Salvini va a visitare la fabbrica della pasta Rummo, uno stabilimento moderno ed ecco che solo perché il ministro si è recato in visita è partita una campagna contro Rummo.

L’imprenditore ha ricordato a questi rivoluzionari leoni da tastiera che dietro al nome Rummo ci sono dipendenti e investimenti. E si è chiesto anche lui come si possa decidere di boicottare la pasta Rummo solo a causa di una visita di Salvini?

Briatore mostra poi un pacco di pasta Rummo, sostenendo che lui la usa a casa e che la usa anche nei suoi ristoranti. E conclude sostenendo che bisogna “ribellarsi contro questi idioti”, supportando invece chi lavora, chi crea posti di lavoro e “mandando a quel paese” questi “disfattisti, gelosi e rancorosi”.

Ovviamente, poi, tira acqua al suo mulino sostenendo che tutti dovrebbero fare come Salvini, cioè andare a visitare come funziona una realtà italiana come questa in modo da capire i problemi che hanno gli imprenditori che creano posti di lavoro. Queste le sue parole: “Questi deficienti qui non vogliono lavorare e vogliono stare dietro ad uno schermo a insultare la gente”.

La maggior parte dei commenti del post sono stati a sostegno del pensiero di Briatore. Qualcuno ha poi fatto notare il problema di fondo: al netto della questione di Salvini che promuove ovunque il Made in Italy e poi va a visitare pasta Rummo che in parte usa grano estero (non che ci sia nulla di male: in etichetta l’azienda lo specifica bene ed è ovvio che non tutta la pasta che mangiamo possa essere prodotta con grano nostrano, non sarebbe sufficiente), è innegabile che Salvini sia un personaggio fortemente divisivo, dunque era lecito aspettarsi qualche conseguenza.

Questo il post di Briatore:

 

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