Troppo caro il Crazy Pizza? Assolutamente no secondo Flavio Briatore: chi sostiene questo parla di “aria fritta”. E lo prova il fatto che il suo locale è prenotato per tutto giugno.
Questa volta la catena di ristorante e pizzerie dell’imprenditore non è stata presa di mira per quanto riguarda il gusto della pizza (nonostante non sempre la pizza abbia convinto il web, secondo Briatore tutti i clienti sono soddisfatti della loro pizza di qualità senza lievito), bensì per i prezzi del suo menu. In particolare i social si sono scatenati soprattutto contro i prezzi dell’ultimo locale aperto, quello di Milano che è andato ad aggiungersi agli altri ristoranti di Londra, Montecarlo, Portocerv, Roma e anche Riyad.
Questi alcuni dei prezzi contestati:
- pizza col Patanegra: 65 euro
- pizza bufala e tartufo: 45 euro
- burrata salad: 28 euro
- pizza cotto e funghi: 24 euro
- calzone pomodoro e mozzarella: 23 euro
- bufalina: 19 euro
- patatine fritte: 16 euro
- tiramisù: 16 euro
- pizza margherita: 14 euro
- pizza marinara: 13 euro
I social si sono indignati per tali prezzi (ma i social si indignano sempre, si sa). Solo che Briatore ha voluto difendere le sue posizioni. Secondo lui questa polemica è nata solamente perché ha fatto qualcosa di nuovo e di successo (ma a febbraio 2021 non aveva perso 4 milioni con Crazy Pizza?): loro sono prenotati fino a fine giugno, quello che gli interessa è la risposta dei clienti, mentre per tutto il resto è “aria fritta”.
Questo è stato quanto dichiarato da Briatore all’Adnkronos. L’imprenditore ha poi sottolineato che ciascuno al Crazy Pizza può spendere poco o tanto, tutto dipende da quello che prendi. Come filosofia di locale, loro danno al cliente la possibilità di bere vini importanti mangiando una pizza, ma c’è un menu in cui i prezzi sono ben visibili e ognuno prende quello che vuole.
E fa un esempio semplice: se prendi un’acqua minerale o una Coca light hai un prezzo, ma se vai a prendere un Sassicaia è ovvio che il prezzo sale. Per Briatore i prezzi sono assolutamente normali: una Margherita a 14-15 euro è nella norma, così come le insalate. Accanto a questi c’è poi una riserva di vini importanti: sta a chi mangia la pizza decidere se prendere o meno una bottiglia di vino importante anziché ordinarla solamente quando si trova in un ristorante 3 stelle.
Briatore spiega, poi, che sia a Milano che a Londra, hanno una clientela molto giovane. Nessun cliente finora si è mai lamentato del costo in quanto il prezzo è in proporzione al servizio, alla qualità, all’energia del locale e al modo in cui il cliente viene trattato. E sottolinea che loro danno un servizio diverso rispetto agli altri ristoranti: a loro interessa il cliente, quando questi è felice, anche loro lo sono e tutto il resto “sono chiacchiere”.