Se in alcune città come Napoli si tenta di resistere alla crisi dovuta all’emergenza sanitaria non chiudendo i locali per ferie, in altre c’è chi deve fare i conti con la fragilità umana di molti imprenditori che non riescono a risalire la china dopo le restrizioni dei mesi scorsi. Come a Firenze, dove un uomo si è suicidato nel quartiere Santa Croce a causa delle difficoltà economiche riscontrate nel suo ristorante.
Sconvolta la città che è ben conscia delle complessità dovute alla pandemia in atto. L’uomo ha deciso di suicidarsi dopo il turno del pranzo e a trovarlo sono stati i suoi dipendenti ancora sotto choc. Il sindaco Dario Nardella si è detto addolorato per la scomparsa e in un tweet ha scritto: “Addolorato per la scomparsa di Luca, che a 44 anni si è tolto la vita. Ora più che mai dobbiamo essere uniti, solidali e vicini ai lavoratori e agli imprenditori. E’ il momento del silenzio. Alla famiglia, ai colleghi e agli amici di Luca va il cordoglio mio e di tutta Firenze”.
“La tragedia del ristoratore che si e’ tolto la vita ieri a Firenze – dice il vicepresidente del consiglio regionale Marco Stella – è la punta dell’iceberg di un malessere che cova nel mondo della ristorazione e del turismo in Toscana, messo in ginocchio dalla pessima gestione dell’emergenza Covid da parte del Governo e delle istituzioni. Senza aiuti economici e veri sgravi fiscali, almeno la metà dei ristoranti toscani rischia concretamente di chiudere entro metà ottobre, come da allarme lanciato dall’associazione Ristoratori Toscani. Non possiamo stare a guardare, oltre al Governo (che ha dato poche briciole), anche la Regione Toscana deve intervenire subito con aiuti a fondo perduto per i ristoratori e le loro attività”.
Fonte: [La Nazione]