Firenze ha deciso di tutelare il decoro del centro storico e propone una legge per fermare i “mangifici”, ridurre gli affitti brevi turistici e promulgare la diversità del commercio.
Da mesi il sindaco Dario Nardella sta studiando una legge con pochi, precisi articoli per pianificare l’organizzazione del centro storico invertendo la rotta delle liberalizzazioni sia di Firenze che di tutte le altre città d’arte (il tutto in modo da essere al riparo dal Tar e dalle regole dell’Unione Europea).
Nardella ha dichiarato di essere contro la rendita “passiva e parassitaria”. Il turismo mordi e fuggi con annessa deregulation del commercio non è più la via da intraprendere. Il suo scopo è quello di salvare tutti i centri storici, partendo proprio da quello di Firenze. Come? Beh, si può agire in diversi modi secondo il primo cittadino di Firenze.
Innanzitutto bisogna contrastare il turismo mordi e fuggi, incentivando la gente a tornare ad avere la residenza in centro e regolando gli affitti turistici brevi e gli airnab. In pratica in caso di carenza di alloggi, per tutelare i residenti, i singoli Comuni potranno fissare limiti temporali e quantitativi per le abitazioni da usare per affitti brevi turistici (cosa che, per esempio, succede già a Parigi). Inoltre verranno anche posti dei limiti alle variazioni di destinazioni d’uso.
In secondo luogo bisogna proteggere il commercio tradizionale e l’artigianato. Bisogna pianificare, diversificando le merci e garantendo il rispetto delle distanze minime obbligatorie fra attività dello stesso tipo in modo da “evitare di avere una strada con dieci paninoteche attaccate l’una all’altra”. Fondamentale anche il rispetto degli orari e giornate di chiusura, prevedendo anche le limitazioni di insediamento in alcune aree. Inoltre bisognerà garantire il diritto di prelazione per i titolari di negozi e botteghe storiche nel caso di vendita dell’immobile, sia per quanto riguarda le proprietà private che quelle pubbliche.
Infine bisogna promuovere il decoro spingendo i proprietari di immobili degradati e abbandonati ad intervenire per restaurarli.
Nardella auspica che venga promulgata una legge nazionale in quanto le singole ordinanze dei vari sindaci e amministrazioni regionali (per esempio Roma ha vietato di aprire altri minimarket, pizze al taglio o similari nel centro storico) spesso vengono attaccate nei tribunali amministrativi.