Niente turisti, niente clienti, niente (o quasi) incassi: è la triste realtà dei bar, ristoranti e altri locali di Firenze, colpiti ancora dall’imperversare della pandemia e che si vedono costretti a chiudere o a ridurre sensibilmente gli orari di apertura.
Una realtà che coinvolge tutti, anche i locali più storici del capoluogo fiorentino come Paszkowski e Gilli, nel cuore della piazza della Repubblica (e viene da chiederci se anche il nuovo cocktail bar di Gucci andrà incontro allo stesso destino): se prima si stava aperti dalle 8 a mezzanotte, ora si comincia alle ore 11 e si abbassa la saracinesca alle 19. E Marco Valenza, gestore del Caffè Gilli, spiega che il problema va anche al di là della mera mancanza di clienti: “Abbiamo dovuto ridurre l’apertura da due a un solo turno perché, anche ci fossero stati i clienti, i cento dipendenti, compresi quelli del bar ‘Moove on’, in piazza Duomo che ormai apre solo il week end, sono in gran parte o positivi o in quarantena. Non chiudiamo solo per dare un servizio sociale alla città”.
L’ultimo ingrediente sono gli affitti, che sono restati alle stelle: al momento, a Firenze, il 50% dei locali ha deciso di arrendersi all’evidenza e ridurre l’orario di apertura, mentre il 30% ha chiuso del tutto i battenti. E il numero di coloro che, nel pieno della quarta ondata, gettano la spugna sale di giorno in giorno.