La Fipe non ci sta e definisce un “provvedimento poco equo” la decisione di escludere i pubblici esercizi dalla sospensione della seconda rata dell’IMU. Precisiamo che il decreto agosto non è ancora stato pubblicato: la protesta della Fipe si basa sulla bozza di tale decreto che ta circolando in rete in queste ore, quindi non è detto che ciò che ora è scritto su tale bozza venga poi confermato dall’effettiva pubblicazione del decreto ufficiale.
Tuttavia la Fipe ha deciso di segnalare il proprio malcontento: tramite una nota, Fipe-Confcommercio, Federazione Italiana Pubblici Esercizi ha fatto sapere che nella bozza del decreto agosto i pubblici esercizi continuano a essere esclusi dal provvedimento che prevede la sospensione del pagamento della seconda rata dell’Imu. Il fatto è che i pubblici esercizi sono gli unici esclusi fra le imprese del settore del turismo.
Se si continuasse su questa rotta, Fipe fa sapere che si perderebbe per la seconda volta l’occasione di fare un gesto di equità verso un settore che è fondamentale per il turismo del Paese, nonché fra i più colpiti a causa della crisi provocata dall’emergenza Coronavirus.
Non a caso, Fipe ha svelato da poco i dati di un sondaggio dove si evidenzia un netto calo dei consumi: più di 2 italiani su 3 non è ancora tornato a mangiare fuori al bar o ristorante. La maggior parte degli intervistati ha spiegato di avere paura del contagio, mentre gli altri sono insofferenti per le norme di sicurezza anti Coronavirus imposte dal Governo per permettere la riapertura dei locali.