Prosegue la vicenda collegata alla crisi dell’azienda Fiorucci. Adesso, grazie a un accordo raggiunto con l’assemblea dei lavoratori, è stato deciso che il numero totale dei licenziamenti sarà ridotto e che tali esuberi saranno solamente su base volontaria.
Continua la crisi della Fiorucci
In teoria è previsto per oggi la ratifica dell’accordo con la Regione Lazio, ma sembra che i giochi siano fatti, almeno per il momento. Le assemblee dei lavoratori di Fiorucci Salumi, infatti, sono state interpellate per esprimere il loro parere in merito all’accordo che, lo scorso 1 febbraio, le segreterie nazionali e territoriali di Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila Uil e Ugl e la Rsu aziendale avevano sottoscritto.
Così le assemblee hanno approvato l’accordo con 285 voti a favore su 293 totali, 5 astenuti e 3 voi contrari. Grazie alla ratifica di questo protocollo ecco che la vertenza Fiorucci potrà ora passare allo step successivo, garantendo la possibilità di un tavolo di confronto che unisca l’azienda, le organizzazioni sindacali del territorio e la Rsu. Tale tavolo dovrà stabilire la rotta da seguire per il piano di rilancio dell’azienda in crisi, nonché decidere in merito alla riorganizzazione (che dovrà però rispettare l’art. 4 del Ccnl dell’industria alimentare).
Il protocollo appena ratificato prevede che gli esuberi scendano da 212, come precedentemente annunciato, a 151. Inoltre questi licenziamenti saranno solo ed esclusivamente su base volontaria, seguendo la formula della non opposizione al licenziamento.
Per quanto riguarda i dipendenti prossimi alla pensione e quelli che non sono stati considerati “strategici” per il rilancio, ecco che è stata prevista la copertura fino a un massimo dell’80% lordo dello stipendio alla data di risoluzione del rapporto. Inoltre, almeno là dove prevista, sarà inclusa la Naspi, con l’aggiunta di piccoli bonus e servizi di outplacement.
Il primo gruppo avrà tetti di incentivi a 25 e 35mila euro a dipendente, mentre per il secondo non vi sono tetti, ha si parla di 70-110mila euro a testa per gli incentivi.
In teoria per oggi è previsto un ultimissimo passaggio, solo formale però, con la Regione Lazio e l’azienda. Secondo quanto riferito, la nuova proprietà intende portare avanti il rilancio della produzione dello stabilimento di Pomezia – Santa Palomba. In particolare, l’idea sarebbe quella di rafforzare la presenza del marchio nei mercati del Centro-Nord, valorizzandone anche le produzioni.
Una nota diramata da Fai – Cisl ha spiegato che le lavoratrici e i lavoratori, grazie al loro voto favorevole, hanno deciso di riconoscere quanto fosse importante il protocollo sottoscritto con l’azienda. E ricorda che si tratta di un accordo non scontato all’interno di una vertenza assai delicata, che è riuscita a sbloccarsi anche grazie al confronto fra le parti. Inoltre tale confronto ha permesso di bloccare i licenziamenti coatti a favore degli esuberi volontari.