In Giappone amano i prodotti “made in Italy” e a riprova di ciò, un nostro antico e prelibato orgoglio, la Finocchiona Igp, ha registrato il proprio marchio d’origine fino al Paese del Sol Levante.
Dopo la registrazione avviata con successo anche in Nuova Zelanda, la Finocchiona Igp è volata in Giappone e ha trovato lì la seconda nazione extra-Ue per export in volume, nel 2019. Nel 2019 infatti la produzione è aumentata del 3%, registrando un incremento del 2,67% del numero dei pezzi prodotti, pari a circa 76 mila unità in più immesse nel mercato. Il Giappone rappresenta il secondo paese extra europeo per export in volume dopo il Canada, con oltre 8.500 chilogrammi di prodotto venduti nel 2019. Il mercato di riferimento è naturalmente l’Italia che nel 2019 ha rappresentato il 71,6% del mercato totale, seguita da Germania (18,10%), Svezia (1,92%), Belgio (1,51%), Olanda (1,26%), Danimarca (1,19%), Inghilterra (0,97%) e Canada (0,64%).
Il consorzio rafforza dunque le azioni a livello internazionale contro le frodi alimentari, al fine di rafforzare e aumentare la riconoscibilità di uno dei prodotti toscani per eccellenza e, allo stesso tempo, garantirne la qualità e la provenienza. La Finocchiona Igp può essere prodotta solamente in Toscana. La provincia di Arezzo, con 578mila kg di insaccato lavorato, rappresenta il 37,8% della produzione certificata, seguita da Siena e Firenze.
“La registrazione del marchio – spiega il presidente del consorzio Alessandro Iacomoni – rappresenta un ulteriore passo avanti nella tutela della denominazione e nel dare garanzie al consumatore che quello che sta acquistando è il prodotto originale elaborato dalle aziende del consorzio. Inoltre, questa registrazione garantisce un ulteriore livello di protezione ai nostri soci, che hanno in Giappone alcuni dei loro clienti più affezionati”.
Numeri molto positivi anche tradotti in valore economico: si stimano per l’anno 2019 circa 11,4 milioni di euro alla produzione e 19,8 milioni di euro alla vendita.
[ Fonte: ANSA ]