Un’altra mossa per chiudere l’anno: il Gruppo Ferrero sarebbe impegnato in una serie di trattative per acquisire l’azienda napoletana Fresystem, specializzata nella produzione e nella commercializzazione di prodotti da forno surgelati, dolci e salati. Stando a quanto lasciato trapelare la transizione dovrebbe concludersi a gennaio, ma è importante notare che non sono emersi dettagli circa le cifre in gioco (anche se, dando un’occhiata al fatturato dichiarato dall’azienda partenopea – 60 milioni di euro – possiamo farci un’idea più o meno precisa). Si tratterebbe, in ogni caso, dell’ennesima tessera di un ben più complicato mosaico che l’iconica azienda piemontese avrebbe preso a costruire nel corso degli ultimi anni, mirando a potenziare e migliorare la propria offerta di prodotti da forno e gelati.
Una strategia che paga
Le munizioni, d’altro canto, non mancano: i nostri lettori più attenti si ricorderanno che, appena una manciata di giorni fa, l’azienda che è diventata sinonimo con la Nutella ha pubblicato i dati inerenti al fatturato per l’anno in corso, chiudendolo con una mole economica complessiva in crescita a 1,6 miliardi di euro. Proprio in quella occasione il Gruppo Ferrero aveva voluto sottolineare il “contributo fondamentale” delle tavolette del cioccolato (che d’altronde, come già avevamo accennato, non pare conoscere mai crisi), dei prodotti da forno e dei gelati (altra categoria, quest’ultima, che di recente si era andata ad arricchire grazie all’acquisizione della importante azienda a stelle e strisce Wells, la più grande impresa di gelati a conduzione familiare al mondo).
L’acquisizione della napoletana Fresystem, in questo contesto, è dunque interpretabile come un altro passo in una direzione ben delineata ed evidentemente fortunata. L’azienda partenopea vanta di fatto una capacità produttiva annua di oltre 40 mila tonnellate, con oltre un milione di pezzi al giorno per un totale complessivo di più di 400 referenze; e non esita a definirsi come il “leader produttivo nel panorama della colazione italiana”.
Stando a quanto si può leggere sullo stesso sito internet dell’azienda, la produzione è declinata attraverso due linee: una divisione copacker per la produzione conto terzi, in grado di assicurare volumi anche ingenti, una qualità costante ed elevata e la possibilità di creare anche prodotti personalizzati; e una seconda divisione commerciale diretta, con marchio “Cupiello”.
L’astro di Ferrero, in altre parole, è in continua ascesa: una crescita che trova conferma anche nel fatto che Giovanni Ferrero è di recente entrato tra i primi dieci uomini più ricchi d’Europa, superando nel frattempo un certo Mark Zuckerberg.