Chi l’altro giorno, riassumendo lo scoop del New York Post, sosteneva che Ferrero prosegue nello shopping americano non era distante dalla realtà.
Il colosso italiano della Nutella continua a puntare sugli Stati Uniti e sembra vicino all’acquisto delle barrette di cioccolato Crunch e Butterfinger, entrambi proprietà di Nestlé, con un’operazione da due miliardi di dollari che –nonostante tra gli snack non figuri il marchio Kit Kat, che appartiene a Nestlé ma negli USA viene venduto su licenza Hershey– porterebbe il gruppo di Alba a essere il terzo produttore nel redditizio mercato americano dei dolciumi (25% delle vendite globali), proprio dopo Hershey e Mars.
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Un interesse confermato oltre che dalla lunga campagna acquisti, passata per l’acquisizione delle caramelle Ferrara Candy e dei cioccolatini Fanny May, anche dall’apertura di due Nutella Bar a Chicago e New York.
Da parte sua, la multinazionale svizzera, che dovrebbe ufficializzare l’accordo nelle prime settimane di gennaio, intende liberarsi delle attività legate ai dolciumi per concentrarsi sui settori a maggiore crescita negli Stati Uniti, vale a dire caffè, acqua e cibi per animali.
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La continua espansione di Ferrero è confermata dal bilancio 2016, chiuso con un fatturato di 10,3 miliardi di euro (+8,2%), con 86 società e 22 stabilimenti nel mondo che fanno capo al marchio di Alba, prodotti distribuiti in 170 Paesi e un organico medio di oltre 29mila persone.
[Crediti | New York Post]