Ferrero SpA, insieme alle altre società del gruppo, è la prima azienda italiana a collaborare con il Fisco.
Il programma dell’Agenzia delle Entrate chiamato “Cooperative compliance”, previsto per le aziende con un volume di affari o ricavi superiore ai 10 miliardi di euro, intende instaurare un rapporto di fiducia che aumenti il livello di certezza sulle questioni fiscali rilevanti.
L’obiettivo è dare certezza alle operazioni fiscali più complesse, limitare il rischio fiscale e favorire gli investimenti. Ed è il primo tassello di un progetto più ampio che interesserà altri soggetti nel panorama economico italiano.
Stando ai più recenti dati resi pubblici, nel 2014 Ferrero ha registrato un fatturato di 9 miliardi e profitti più che raddoppiati, con una cedola record per la lussemburghese Ferrero International, il cui utile utile netto è salito a 827 milioni di euro dai 357,5 milioni del 2013.
L’anno successivo il fatturato del gruppo di Alba è salito a 9,5 miliardi, l’utile prima delle imposte è stato pari a 889 milioni di Euro, in flessione del 2,0% rispetto all’esercizio precedente.
Adesso Ferrero, campione di utili offshore in passato, ha deciso di confrontarsi con il Fisco per la tassazione dei suoi ricavi.
[Crediti | Link: Il Sole24Ore]