Tra pandemia, guerra, epidemia di influenza aviaria, crisi alimentare, tasso di inflazione in crescita e tutto il resto, il mondo potrà comunque sempre fare affidamento su di una solidissima colonna portante – il cioccolato piace a tutti. Non sorprende, dunque, apprendere che il fatturato consolidato di Ferrero International – società che di fatto da fa capogruppo all’omonimo Gruppo – si attesta sui 14 miliardi di euro, alimentato da un aumento dei ricavi pari al 10,4%. Sintomi di una società in grande salute, non c’è ombra di dubbio: si registrano, contestualmente, anche aumenti per quanto riguarda l’organico aziendale, con un passaggio dai 34.374 addetti dell’anno scorso agli attuali 36.756 (con punte di oltre 40 mila se si vanno a considerare anche i dipendenti stagionali).
Ferrero, una storia in continua espansione
Stando a quanto lasciato trapelare dalla recente approvazione del Bilancio relativo all’esercizio chiuso al 31 agosto scorso, la celebre azienda albese è per di più forte di una serie di investimenti che ammontano a un totale complessivo di 830 milioni di euro, con la parte più significativa di tale mole economica che è di fatto dedicata a immobili, impianti e macchinari (733 milioni di euro sul totale, per i più curiosi) installati nei siti produttivi distribuiti in Italia, Stati Uniti, Germania e Polonia.
Un aumento della capacità produttiva attuato “per soddisfare la crescente domanda di prodotti Ferrero da parte dei consumatori” (la Nutella, dicevamo, piace proprio a tutti); e che di fatto va di pari passo con incrementi di risorse anche nell’ambito dell‘innovazione con “investimenti nei suoi marchi iconici, rafforzando contestualmente le attività interne di R&D”.
Una strategia di crescita che, dati alla mano, è di fatto diventata sinonimo stesso con la filosofia aziendale della Ferrero: “Questi investimenti sono rappresentativi dell’approccio Ferrero volto al miglioramento continuo della qualità” scrive a tal proposito il Gruppo in una nota stampa “della freschezza, della sicurezza alimentare, della competitività e, elemento chiave per Ferrero, dell’impatto ambientale delle proprie produzioni”.
Si segnala, infine, che molti dei marchi che hanno reso la Ferrero una presenza fissa nelle dispense dei più golosi – ci riferiamo a Nutella, Ferrero Rocher, Kinder Bueno e Kinder Joy – hanno a loro volta messo a segno una crescita del fatturato, con forti performance soprattutto nel mercato degli Stati Uniti e in quello italiano e consolidando le proprie quote di mercato nella maggior parte degli altri Paesi.
Il Gruppo, nel frattempo, si amplia anche nel suo contesto natale: di recente ha infatti inaugurato ad Alba il suo nuovo polo di innovazione tecnica, chiamato Ferrero Technical Center.