Pronti, ai posti, via: Ferrero ha ufficialmente dato il via per la scelta dei suoi partner pubblicitari per le operazioni di planning e di buying nella regione EMEA (acronimo anglofono – come tutti gli acronimi che si rispettino – che sta a indicare la mole geografica composta da Europe, Middle East e Africa). L’annuncio è giunto direttamente da un portavoce del gruppo albese alla testata giornalistica d’Oltremanica campaign. “Sì, posso confermare che Ferrero sta conducendo un pitch per i suoi servizi media e relativi al buying” ha commentato il nostro uomo. “La consultazione riguarda più di 70 mercati e tutti i brand che fanno parte del portafoglio del gruppo”.
Ferrero e la gara per i partner pubblicitari: tutti i dettagli
Stando a quanto lasciato trapelare la gara dovrebbe riguardare il biennio 2024-2025 e portare sul proverbiale piatto uno spending complessivo che dovrebbe oscillare tra i 700 e gli 800 milioni di euro all’anno. È bene notare che di questa mole economica una percentuale più che notevole sarà riservata al solo mercato italiano, cui spetterà uno spending compreso tra i 150 e i 200 milioni di euro.
Ferrero, d’altro canto, non è affatto estraneo a investimenti di questo tipo nel tessuto del nostro caro e vecchio Stivale: nel contesto italiano il gruppo albese è di fatto il primo spender pubblicitario del mercato con un investimento che, stando ai dati inerenti allo scorso anno, è stato di quasi 160 milioni di euro, in netta crescita rispetto al 2021 (+25% circa) – una cifra a cui per di più occorrerebbe aggiungere gli investimenti sulle piattaforme Ott non resi pubblici al mercato.
Al momento il Gruppo Ferrero ha un approccio lavorativo che lo porta a intraprendere più collaborazioni con agenzie differenti a seconda delle esigenze e delle specificità dei singoli mercati in cui opera. All’ultima gara globale avviata dall’azienda albese per il media presero già parte le quattro più importanti holding pubblicitarie del panorama mondiale, ossia Wpp con GroupM, Dentsu e OMG, oltre a Publicis Groupe (che a oggi segue gli affari italiani del Gruppo dopo essere subentrata a Mindshare di GroupM); ma non sono rari le occasioni in cui gli incarichi vengono riconfermati sulla base degli accordi già esistenti: basti dare un’occhiata a Mindshare, che è riuscita a difendere con successo l’incarico che già deteneva nel mercato statunitense.
Quel che è certo è che al Gruppo Ferrero non mancano certo le munizioni per ambire a campagne mediatiche ad ampissimo raggio: l’esercizio 2021-2022, chiuso lo scorso 31 agosto, ha fatto registrare un fatturato di oltre 14 miliardi di euro, in aumento del 10,4%.