Third time is the charm, dicono gli amici d’Oltremanica – un detto che potremmo grossolanamente tradurre in “la terza volta è quella buona”. Grossolanamente perché, di fatto, noi abitanti dello Stivale abbiamo un modo tutto nostro – e nettamente più pessimista, in questo caso – di intendere il terzo tentativo: non c’è due senza tre. Ma insomma, l’appuntamento con la tombola di fine anno è passato da un pezzo – che stiamo a fare, con tutti sti numeri? Semplice, in realtà: si parla di Ferran Adrià e della sua iconica creatura, l’ElBulli; la cui riapertura fu in realtà già sbandierata sotto il naso del mondo della gastronomia in un paio di occasioni – il primo annuncio nel maggio del 2018 e poi un paio di anni più tardi – salvo poi rimanere impantanata negli imprevisti. Andrià, tuttavia, è tornato alla carica: il nuovo tempio dell’inventore della cucina molecolare aprirà i suoi battenti nel giugno del 2023.
ElBulli 1846: una veste diversa
La terza volta è quella buona, dicevamo. Ma a darci questa sicurezza non è solamente l’autorità di un semplice modo di dire anglosassone, quanto la messa in vendita ufficiale dei biglietti per l’ingresso. Tante informazioni – meglio fare un passo indietro: il ristorante catalano chiuse definitivamente i battenti più di dieci anni fa, nell’ormai lontano luglio del 2011. A distanza di anni, mentre la fucina mentale di Adrià continuava a macinare idee e formule (e partecipava a progetti come il Condividere di Torino), l’annuncio di una nuova declinazione – ElBulli tornerà, sì, ma come ElBulli 1846 (un numero non a caso: sono i piatti creati e serviti prima della chiusura) e non sarà un vero e proprio ristorante ma una sorta di laboratorio gastronomico.
Una lunga opera di conversione che poggia su di nomi leggendari, in altre parole: da ristorante a centro per l’insegnamento, la ricerca e la sperimentazione che sorgerà negli spezi del vecchio locale a Roses, sopra Cala Montjoi, Costa Brava. L’annuncio definitivo è giunto durante Madrid Fusión, kermesse gastronomica che si sta tenendo in questi giorni nella capitale spagnola, durante la quale Adrià si è premurato di ricordare al pubblico che ElBulli 1846 avrà anche la missione di salvaguardare l’eredità di quello che è stato uno dei ristoranti più influenti del pianeta.
Gli spazi di ElBulli 1846 ospiteranno dunque anche un archivio-museo, una sorta di scrigno per contenere la leggenda, dove saranno esposti stoviglie, utensili – come i famosi sifoni -, ricette, fotografie, menu e tutto ciò che rimane dell’originale creatura di Adrià. Il resto, come accennato, sarà dedicato alla ricerca, alla sperimentazione, all’innovazione.