C’era un periodo in cui il mondo pareva interessarsi solo e soltanto a Ferran Adrià. Lo chef molecolare fa parlare di sé con una nonchalance invidiabile: da proprietario dell’ex ristorante migliore del mondo a folgoratore di improbabili attrici .
Con Ferran non ci si annoia, e, cucù, sembra finalmente arrivato in Italia, più precisamente a Torino, per una joint venture con lo storico partner Lavazza.
La loro collaborazione cucina-caffè si attesta su più livelli da oltre dieci anni: oltre ai classici pairing tra le ricette e i chicchi sono in cantiere anche studi sulle capsule.
L’ex proprietario di El Bulli esporterà per la prima volta il suo nome fuori dalla Spagna e curerà il progetto milionario (36 milioni di cucuzze) che la Lavazza sta macinando: un ambizioso ristorante all’interno del nuovo spazio in costruzione tra Via Bologna e Corso Palermo, quartiere Aurora.
Sembra però fuori discussione il placement della sede nella famosa Nuvola Verde, edificio avvenieristico progettato da Cino Zucchi. La multinazionale del caffè ha optato infatti per la Cattedrale, l’ex centrale Enel, vero e proprio monumento di archeologia industriale che sarà ristrutturato completamente all’interno (gli esterni saranno preservati perché sottoposti a vincoli).
Sì ma, la cucina? semplice e di qualità, almeno così pare, e molto caffè schiumato/sferificato/sublimato.
I dipendenti Lavazza avranno la propria mensa al piano terra dell’edificio, peraltro aperta al pubblico.
E’ al primo piano, invece, che si progetta il ristorante gourmet che Ferran curerà insieme al fratello Albert, in una collaborazione già rodata negli anni.
La brigata di chef dovrebbe, in ogni caso, essere nostrana.