Se si va a Sanremo e non si vuole fare la figura del boomer che si limita cantare la sua canzoncina sdolcinata sul palco dell’Ariston e spera di rifarsi vivo l’anno successivo, bisogna trovare il modo di sfruttare al massimo l’esposizione mediatica della “settimana santa” dello showbusiness italiano.
La sfida allora si sposta fuori dal teatro, e mai come quest’anno la ristorazione sembra essere fondamentale. Abbiamo avuto il primo esempio già ieri con l’inaugurazione del food truck di Tony Effe, con la sua proposta di cucina romana preparata da Ruben Bondì. Oggi è il turno di Fedez, che nella contesa non ha badato a spese.
Il “Doom District” di Fedez
![controcorrente sanremo](https://images.dissapore.com/wp-content/uploads/2025/02/071749326-cb0ae7fd-ab9a-4e01-814e-8b58763549bf.jpg?width=660&height=0&quality=75)
È tradizione del festival che locali e ristoranti di Sanremo diventino basi d’appoggio per gli artisti e il loro staff, e giornalisti, paparazzi, addetti ai lavori e tutta la varia umanità che popola il sottobosco della celebrità sapevano esattamente dove andare per fare incontri interessanti. Una conoscenza massonica, in rituale che l’ex marito di Chiara Ferragni ha voluto stravolgere. Lui un ristorante l’ha affittato per intero, per tutta la durata del festival, gli ha cambiato nome e lo ha tramutato in vetrina per la sua attività, in una proposta un po’ meno ruspante di quella del trapper romano.
Così il Controcorrente, a nemmeno 300m a piedi dall’Ariston, diventa “Doom District”, e si porta dietro tutto quel vernacolo corporate da cui di solito chi da Milano si posta in Liguria vuole sfuggire.
Per la durata del festival quindi niente più tartare e crostacei crudi, ma un “creative hub” da cui scaturiranno dirette social, interviste e podcast con influencer, tiktoker e creator vari, e una vetrina per Boem, l’hard seltzer nato dalla collaborazione di Fedez e Lazza. Prodotto che, a dirla tutta, non è certo andato a ruba, e dopo perdite per due milioni di euro e in cui Leonardo del Vecchio ha investito acquisendo la maggioranza della società: chissà se questa promozione risolleverà le sorti della bibita.
In tutto questo l’unica vera certezza è la felicità, del patron del Controcorrente Alessio Stamilla e della sua brigata, che per una volta durante la settimana di Sanremo potrà godersi un po’ di pace e sfruttare la visibilità. Ormai è certo che la tendenza sia questa: la sfida della celebrità al festival si giocherà nei locali della città, che ogni anno di più di trasformerà in un vanitoso parco giochi.