Il settore turismo è in crisi più che mai: Federalberghi stima un calo dell’80% delle presenze nel mese di giugno, stimando in 110 mila i posti di lavoro attualmente a rischio. Una crisi che coinvolge anche il settore ristorazione: meno turisti significa anche meno tavoli prenotati, o meno gelati venduti (solo per fare un esempio), come indicano gli ultimi dati.
L’Osservatorio di Federalberghi, attraverso un’indagine sull’andamento del comparto delle strutture ricettive condotta su un campione di circa duemila alberghi, parla di una crisi generalizzata, soprattutto nelle città d’arte. Il consuntivo del mercato turistico alberghiero relativo al mese di giugno 2020 registra un calo delle presenze dell’80,6% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Sull’indagine condotta, inoltre, l’83,4% delle strutture intervistate prevede che anche a luglio il fatturato sarà più che dimezzato rispetto al luglio 2019.
Il che fa immaginare che molte strutture non ce la faranno a superare la crisi, a fronte della sostanziale perdita pressoché totale degli introiti della stagione estiva. Oltre 110mila – secondo Federalberghi – sono i posti di lavoro stagionali e temporanei di varia natura (-58,4%) persi a giugno, e tra luglio e agosto sono a rischio altri 140 mila posti di lavoro temporanei.
“La burrasca del Covid-19 è ancora in corso e continua a flagellare il sistema dell’ospitalità italiana”, ha detto il presidente di Federalberghi Bernabò Bocca, commentando i dati diffusi dall’Osservatorio.
[Fonte: Ansa | Immagine: Pixabay]