Buone notizie dalla California per quanto riguarda i dipendenti delle catene di fast food: sembra che sia stata firmata una legge che potrebbe garantire ai lavoratori un salario minimo di 22 dollari l’ora.
La legge in questione dovrebbe fornire ai lavoratori dei fast food maggiori tutele e protezioni. Il governatore Gavin Newsom ha firmato la legge lunedì, grazie anche alla creazione di un Fast Food Council di dieci membri formato sia da rappresentanti dei lavoratori che da rappresentanti dei datori di lavoro, con tanto di funzionari statali. Questo gruppo è stato autorizzato a stabilire quali fossero gli standard minimi per salari, orari e condizioni di lavoro in California.
Si è così giunti a un accordo: i dipendenti dei fast food di catene con più di 100 ristoranti potranno vedere un aumento del salario minimo fino a 22 dollari l’ora il prossimo anno, ben di più rispetto al minimo statale di 15,50 dollari l’ora.
In una nota stampa Newsom ha spiegato che la California si impegna a garantire che gli uomini e le donne che hanno contribuito alla loro economia, possano condividere la prosperità dello stato.
Ovviamente non tutti sono stati concordi con questa misura. Alcuni gestori di fast food hanno anticipato che un aumento del salario minimo inevitabilmente finirà col significare un aumento dei prezzi per i clienti. Il senatore repubblicano Brian Dahle, invece, sostiene che questa misura sia una sorta di trampolino di lancio per sindacalizzare tutti questi lavoratori. Cosa che potrebbe non piacere alle grandi catene, basta vedere quanto sta succedendo con Starbucks.