In questa nuova puntata di “Macchine Epiche contro Uomini Normalissimi” i lavoratori dei fast food negli Stati Uniti si trovano a dover affrontare il temibilissimo Flippy 2, robottone con un enorme braccio meccanico in grado preparare hamburger, patatine fritte e anelli di cipolla meglio di qualsiasi patetico essere umano – una sfida al cardiopalma che, almeno in quel d’oltreoceano, sta vedendo Flippy sbaragliare la concorrenza sostituendo gli obsoleti lavoratori in carne e ossa in diversi locali. Prodotto dall’azienda californiana Miso, il robot in questione è dotato di una serie di telecamere che, operando in maniera coordinata con il sopracitato braccio meccanico, gli permettono di operare con estrema precisione preparando, friggendo e impiattando le specialità di ogni fast food che si rispetti.
Per di più – come se la sua supremazia sul ridicolo (e penosamente biodegradabile) genere umano non fosse già abbastanza marcata – Flippy 2 è in grado di supervisionare e preparare più ricette nello stesso tempo, riducendo i tempi di attesa per il completamento degli ordini; non si lamenterà mai (anche perché non ha la bocca per farlo) e non chiederà mai la domenica libera per andare alla Comunione del nipote (tendenzialmente i robot non hanno nipoti). Il team di ingegneri che l’ha messo a punto, inoltre, è in grado di collegarsi in tempo reale e da remoto a qualsiasi unità in modo da risolvere eventuali anomalie o guasti.
“Appena mettiamo un robot in un nuovo ristorante, i clienti sono molto curiosi” ha commentato Mike Bell, amministratore delegato di Miso. “Un giorno le persone entreranno in un fast-food e si domanderanno: “Ehi, ti ricordi quando questo lavoro lo facevano gli umani?”. Qui non è in discussione il fatto che i robot prenderanno il posto degli umani, è in discussione solo quanto velocemente questo accadrà”. Va bene Mike, molto empatico, ma allora io che me ne faccio della laurea in materie umanistiche?