Secondo uno studio pubblicato sulla rivista medica BMJ, le calorie nei menu dei fast food hanno fatto sì che gli ordini calassero e che i clienti ordinassero un po’ meno pietanze del solito. Peccato solo che tutto ciò non è durato a lungo. I dati parlano chiaro: da quando sui menu dei fast food sono stati introdotti i conteggi delle calorie per pietanza, ecco che le persone hanno ordinato in media 60 calorie in meno.
Il che equivaleva a un calo del 4%: i clienti hanno ordinato soprattutto meno patatine fritte e meno dolci. Tuttavia ad un anno di distanza, il calo delle calorie ordinate è sceso a sole 23 calorie. Inoltre visto che molti degli ordini includevano cibi per più persone, è possibile che l’impatto per persona sia ancora minore di questo. Considerate poi che questi cali sono rappresentati da medie, per cui alcune persone potrebbero aver fatto dei tagli più consistenti, mentre altre potrebbero non averne fatti per niente.
Secondo Joshua Petimar della School of Public Health di Harvard, co-autore dello studio, l’impatto della legge americana che ha imposto alle catene di fast food con 20 o più sedi di pubblicare anche le calorie dei piatti nei menu, è stato forte sul breve termine, mentre gli effetti a lungo termine si fanno desiderare. In effetti i dati ottenuti confermano quelli di altre ricerche fatte in passato: il conteggio delle calorie porta a cambiamenti minimi o anche nulli.
Ma perché questo? Secondo Bonnie Liebman del Center for Science in the Public Interest è possibile che le persone non notino quei numerini presenti nei menu dei fast food o non sappiano cosa siano. Inoltre potrebbero non avere idea di quante calorie dovrebbero ingerire durante il giorno: 600 per un panino sono tante? Poche?
[Crediti | NBC News]