I nuovi poveri in Italia saranno 4 milioni entro l’autunno a causa dell’emergenza sanitaria. E’ quanto emerge da un’ analisi presentata nel corso dell’Assemblea della Coldiretti sugli effetti provocati dalle crescenti difficoltà economiche e occupazionali che porteranno durante la fase 3 moltissime persone a richiedere aiuto per il cibo.
“Si tratta della punta dell’iceberg delle situazioni di difficoltà con il 38,4% degli italiani che – sottolinea la Coldiretti – ha risorse liquide disponibili per non piu’ di 3 mesi per spese essenziali come quelle per il cibo o per il riscaldamento secondo l’indagine ISF Bankitalia condotta a maggio dalla quale emerge anche che il 40% degli individui indebitati dichiara di avere già difficoltà nel sostenere le rate del mutuo”.
L’organizzazione aggiunge poi che “fra i nuovi poveri ci saranno coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, le persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi accantonati, come pure molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie. Persone e famiglie che mai prima d’ora – precisa la Coldiretti – avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche”.
Le situazioni di criticità si riscontrano lungo tutto lo Stivale, ma le maggiori difficoltà sono nel Mezzogiorno con il 20% delle persone bisognose in Campania, il 14% in Calabria e l’11% in Sicilia, ma condizioni di disagio estremo si trovano anche nel Lazio (10%) e nella Lombardia (9%) dove più duramente ha colpito l’emergenza sanitaria.