Dopo la prima pagnotta non poteva che arrivare il primo panino. Il protagonista della questione, come potrete certamente già aver intuito, è sempre quello – il pollice in su da parte di Bruxelles alla messa in commercio della farina di grilli in quanto prodotto alimentare. A declinarla in una dimensione più concreta, questa volta, è la catena italiana Pane & Trita, che è senza dubbio felice di poter proporre ai ghiottoni dello Stivale il cosiddetto Grillo Cheeseburger, ossia il primo hamburger a base di insetti. Il panino, è bene notarlo, sarà in edizione limitata: se siete curiosi di metterlo sotto i denti dovrete recarvi presso i locali Pane & Trita in Lombardia, dove saranno disponibili 100 hamburger al giorno a partire da mercoledì 15 febbraio.
Grillo Cheeseburger: gli ingredienti e i commenti del CEO
Il progetto è ambizioso e innovativo, non c’è ombra di dubbio: l’ingrediente è interessante ma, ci tocca riconoscerlo, sta sollevando una polverosa mole di controversie sovente montate ad arte da una comunicazione maliziosa e che ignora volutamente il punto della questione, come nel caso della bizzarra campagna elettorale di Sergio Tiberti, candidato al Consiglio nelle regionali del Lazio, che non ha mancato di contrapporre la farina di grilli alla cucina italiana con tanto piacere dei sovranisti alimentari. Insomma, è una bella scommessa – la speranza è che non rimanga soffocata dall’indignazione dei golosi più pancini.
Il Grillo Cheeseburger, in ogni caso, nasce “a quattro mani” in collaborazione con Soul-K, una food-tech company italiana che si occupa di studiare e produrre ingredienti personalizzati per il settore della ristorazione con particolare attenzione all’esplorazione delle cosiddette proteine del futuro – insetti dunque naturalmente compresi.
Bene la farina, dunque, ma quali sono gli ingredienti? Semplice – pane artigianale verde, hamburger con polvere di grillo, scamorza fusa, cavolo viola, patata americana crispy e salsa Pane & Trita. Un prodotto al cento per cento italiano, tengono a sottolineare quelli di P&T, ricco di proteine e a bassissimo contenuto di grassi e carboidrati.
“Siamo da sempre degli innovatori” ha commentato Pabel Ruggiero, CEO e co-founder di Pane & Trita “sin da quando abbiamo creato il format, nel 2015, abbiamo basato la nostra proposta sul binomio qualità e divertimento. Il pubblico è spesso incuriosito dalla novità e ama sperimentare: noi siamo in grado di offrirgli un’esperienza unica per il palato che in questo caso è anche rivoluzionaria”.
Il nome è inequivocabile, volutamente provocatorio, l’aspetto decisamente invitante. Il suo approdo sarà pacifico o verrà accompagnato da una torbida nube di insulti, come è capitato per il primo pane italiano alla farina di grilli?