Dalla Giornata Mondiale dell’Alimentazione grido di allarme della Fao per quanto riguarda la malnutrizione che, nel mondo, colpisce una persona su tre ed è il principale fattore di rischio di morte per malattie non trasmissibili.
Abitudini alimentari scorrette hanno un peso sui budget sanitari nazionali pari a 2 mila miliardi di dollari all’anno. A lanciare l’allarme durante l’assemblea plenaria del World food day il direttore generale della Fao, il cinese Qu Dongyu.
“Dobbiamo creare un mercato per i piccoli agricoltori – ha detto il dg della Fao – E’ vitale la promozione dello sviluppo digitale tra territori rurali e città. Gli agricoltori devono avere accesso al marketing digitale e all’e-commerce. Mentre – prosegue Qu Dongyu – l’industria alimentare deve produrre cibo con più nutrienti. Prodotti alimentari alla portata di tutti. Dobbiamo inoltre rendere più salubre il regime alimentare delle famiglie nelle realtà urbane. E’ importante sì sradicare la fame che ancora attanaglia 820 milioni di persone, i più vulnerabili, ma questo implica sistemi alimentari efficaci. Tutti insieme dobbiamo prevenire tutte le forme di malnutrizione”.
Non solo più cibo per tutti, quindi, ma anche e soprattutto alimenti più nutrienti che l’industria alimentare mondiale è chiamata a produrre, con prodotti che tutti possano acquistare. Il problema di fame e malnutrizione colpisce duramente anche l’Italia, in un report del 2018 Coldiretti ha evidenziato che nel nostro Paese sono 2,7 milioni che evono chiedere aiuto per mangiare, e di queste il 55% si trova nelle regioni del Sud Italia.
Al rendezvous mondiale sull’alimentazione presente anche il premier Giuseppe Conte, il quale ha annunciato la candidature di Roma per il Summit sui Sistemi Alimentari delle Nazioni Unite in programma il 2021.