Andiamo a Fano, in provincia di Pesaro-Urbino: qui la Capitaneria di Porto ha sequestrato 1 tonnellata di sarde non tracciate. L’Asl ha poi successivamente disposto la distruzione del pescato.
Durante i controlli effettuati dalla Guardia Costiera di Fano in merito alla filiera della pesca, lunedì sera nel porto sono state sequestrati 900 kg di sarde. Il personale militare si trovava in loco per le normali attività di accertamento. Hanno così notato delle persone che stavano caricando delle cassette di polistirolo dentro a un furgone sospetto.
La Guardia Costiera ha così fermato il mezzo e, controllando al suo interno, hanno scoperto la presenza di quasi una tonnellata di sarde, tutte prive delle richieste bolle di accompagnamento obbligatorie per legge. In pratica il pescato era sprovvisto di tracciabilità.
La Guardia Costiera ha così proceduto immediatamente al sequestro del prodotto, sanzionando poi il conducente con una multa da 1.500 euro. Successivamente è intervenuta l’Asur tramite il Servizio Veterinario Igiene ed Alimenti di origine animali: ha deciso di distruggere il pescato in quanto potenzialmente pericoloso per la salute umana, visto che era privo di tracciabilità.
Ma non solo Fano: per esempio, pochi gironi fa a Palermo sono state sequestrate 2 tonnellate di prodotti ittici non idonei al consumo umano.