Per fare il pasticciere, non basta aver studiato arti bianche, bisogna anche essere maschio. Almeno a giudicare dall’annuncio di lavoro pubblicato da V&S Cioccolato (V&S sta per Villa & Stacchezzini), cioccolateria artigianale di Faenza che, tra l’altro, si è giudicata la “tavoletta d’oro” alla diciannovesima edizione degli Oscar del cioccolato per la sua pralina “tartufo rum”.
La cioccolateria, evidentemente, è in espansione: segnale molto positivo, soprattutto di questi tempi. Così come lo è la ricerca di nuovo personale. Un po’ meno è il fatto che nell’annuncio la cioccolateria cerchi “un ragazzo maschio per tirocinio” e “un ragazzo maschio per apprendistato”.
Che il sesso fosse uno dei requisiti fondamentali per fare il pasticciere – oltre all’attestato alimentarista in corso di validità, che la cioccolateria richiede – proprio non lo sapevamo. Ma tant’è, sarà che il cioccolato ai maschietti riesce meglio. E se state pensando che è una scocciatura questo volere a tutti i costi la parità dei sessi sul lavoro, e che tanto poi la cioccolateria se vuole un uomo valuterà in fase di colloquio solo le candidature maschili e quindi tanto vale fare l’annuncio già così, vi ricordiamo che no, non è proprio così che funziona.
Le pari opportunità tra uomo e donna, infatti, sono regolate molto chiaramente dal D.Lgs 198/2006, che vieta “qualsiasi discriminazione per quanto riguarda l’accesso al lavoro, in forma subordinata, autonoma o in qualsiasi altra forma, compresi i criteri di selezione e le condizioni di assunzione”.
Perciò, per legge – lo ricordiamo ancora una volta, perché pare sia proprio necessario – ogni annuncio di lavoro deve essere rivolto ad ambo i sessi. Se poi in fase di valutazione delle candidature il datore di lavoro avrà una preferenza o un pregiudizio in un senso o in un altro, be’, quelli sono problemi suoi, ma sappia che lo sta facendo in violazione della legge.
Peraltro, abbiamo avvisato la pasticceria della cosa, e ci hanno promesso che modificheranno l’annuncio di lavoro. E noi ce lo auguriamo, perché in pasticceria – come altrove – non c’è motivo per non far lavorare una donna.