Ultime ore di Expo 2015 , è tempo di bilanci e premiazioni suddivise per area espositiva. Per la categoria padiglioni-oni-oni (sopra duemila metri) troviamo Francia, Germania e Giappone. Tra i padiglioni più piccoli (sotto i duemila metri) vincono Regno Unito, Santa sede e Austria.
La giuria di esperti selezionati dalla società Expo SPA ha attribuito i riconoscimenti seguendo diversi criteri:
1) Lo sviluppo del tema “Nutrire il pianeta”
2) Lo stile architettonico
3) Il tipo di visita offerta
4) Le migliori soluzioni ambientali
5) L’educazione dei visitatori
6) La promozione dei valori di Expo.
Tra i padiglioni “self-built” sopra i 2mila metri quadrati il Giappone si porta a casa un oro per “l’exibition design” davanti a Corea e Russia (se non avessero premiato il Giappone si sarebbe rischiata la rivolta popolare trattandosi del padiglione che ha accumulato più ore di coda), la Germania per lo sviluppo del tema (seguita da Angola e Kazakistan) e la Francia nell’architettura e paesaggio (davanti a Bahrein e Cina).
Tra i padiglioni sotto i 2mila metri quadrati vince il Regno Unito mentre l’Austria guadagna il primo posto per il progetto espositivo seguita da Iran e Estonia (grazie a questo padiglione per essere stato, con la sua foresta pluviale, un apprezzato rifugio durante i giorni della “gran caldazza” di luglio).
Per lo sviluppo del tema primo posto è andato Santa Sede, argento a Monaco e bronzo all’Irlanda, mentre per architettura e paesaggio ha vinto l’alveare del Regno Unito seguito dal Cile, terza la Repubblica Ceca.
Infine per i cluster si è aggiudicato l’oro nella categoria degli interni e per il valore didattico dell’esposizione il Montenegro, mentre all’Algeria è andato il maggior riconoscimento per lo sviluppo del tema, seguita da Cambogia e Mauritania.
I grandi assenti sono paesi i cui padiglioni abbiamo sentito nominare più volte in questi mesi, ad esempio gli Emirati Arabi, che tra l’altro ospiteranno Expo 2020, oppure la Svizzera che già dai primi giorni sembrava aver centrato il tema dell’Esposizione con le sue torri di generi di prima necessità o ancora il Brasile con la famosa rete.
Da lunedì quindi Milano sarà orfana di Expo, e per quelli come me che ci vivono sarà una strana assenza, la fine di una specie di “sabato del villaggio” che con i suoi difetti e grandi peccati ha portato a Milano tante novità.
Infine sul cosa ne sarà ce ne occuperemo da lunedì, questo è il momento dei saluti.
[Crediti | Link: Corriere, Dissapore, immagini: Corriere, Wired, Art Tribune]