In Etiopia la peggiore siccità degli ultimi 40 anni sta costringendo molte famiglie ad abbandonare le proprie abitazioni in cerca di aiuto, con gli ospedali che si trovano ad affrontare numeri sempre crescenti di bambini malnutriti. L’ospedale di Gode, una delle principali città del Paese, si è trovato a dover fornire assistenza a ben 140 bambini solamente nell’ultimo mese, quando l’anno scorso ne dovette accogliere 188 nell’arco di dodici mesi.
Stando alle rilevazioni del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (o Nations’ World Food Program, WFP), l’intera regione del Corno d’Africa è stata colpita dal fallimento consecutivo di tre stagioni delle piogge, e ora si trova a fare i conti con le condizioni più aride degli ultimi quattro decenni (un trend, quello della siccità da record, cui stiamo assistendo un po’ in tutto il mondo – basti pensare al Marocco, gli Stati Uniti e la stessa Italia). Al momento, circa 15 milioni di persone nella regione hanno bisogno di cibo, ma il WFP stima che la cifra potrebbe salire a 20 milioni entro la fine dell’anno corrente.
Come accennato in apertura, molte famiglie hanno lasciato la propria casa per cercare aiuto, ma non tutte hanno avuto l’opportunità di rivolgersi alle cure degli ospedali: molti si sono riuniti in campi di abitazioni improvvisate, fatte di bastoni, plastica e vestiti, raccolte attorno alle strutture sanitarie. “Questa siccità ha messo in difficoltà la mia intera famiglia” ha spiegato ai colleghi di Reuters Nimo Mohammed, madre di nove figli. “I nostri figli mangiano una volta al giorno, ma noi adulti potremmo non cibarci per giorni interi pur di lasciare qualcosa da mangiare per i bambini”.