L’estate 2020 continua a registrare dati negativi per quanto riguarda la spesa a tavola. Secondo una stima di Coldiretti, i turisti hanno speso il 30% in meno rispetto al 2019 per mangiare fuori, che si tratti di ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche. Il valore economico dei pasti scende nel 2020 sotto i 20 miliardi di euro dopo una crescita costante nel corso dell’ultimo decennio.
“A pesare è soprattutto il crollo delle presenze dei turisti stranieri – spiega Coldiretti – a partire da quelli con elevate capacità di spesa come gli americani, colpiti dal blocco delle frontiere e dalle preoccupazioni per il ritorno della pandemia. Un’assenza che ha un impatto rilevante sulle attività di ristoranti, bar e agriturismi, oltre che sugli acquisti diretti di prodotti agroalimentari. Ad essere colpite sono state soprattutto le città d’arte storiche mete del turismo dall’estero con trattorie, ristoranti e bar praticamente vuoti”.
Ma anche per i cittadini del Belpaese l’estate del coronavirus è all’insegna del taglio della spesa con un calo del 13% rispetto all’anno scorso di vacanzieri nazionali a causa della crisi economica o delle necessità di recuperare il lavoro perso con il lockdown, secondo l’indagine Coldiretti/Ixe’ con solo 34 milioni di italiani che hanno deciso di non rinunciare a un periodo di ferie per almeno qualche giorno.
“L’Italia quest’anno è di gran lunga la destinazione preferita – continua Coldiretti – ed è scelta come meta dal 93% rispetto all’86% dello scorso anno ma la svolta patriottica non riesce a compensare il calo dovuto alla mancanza di stranieri e al minor numero di italiani in vacanza che hanno anche ridotto il budget”.
Con le regole sul distanziamento sociale e il timore di evitare affollamenti in bar e ristoranti, nell’estate 2020 c’è stato un importante ritorno del pranzo al sacco in spiaggia per gli italiani in vacanza