L’eritritolo: l’alleato virtualmente perfetto per chi deve affrontare una dieta ipocalorica o combattere con obesità e diabete ma che, di tanto in tanto, cede alla propria gola. Per chi non avesse il piacere di conoscerlo, sappiate che si tratta di un polialcol presente in natura nella frutta e negli ortaggi, ricavato da un processo di fermentazione batterica. Venne classificato come additivo alimentare dalla legislazione europea nell’ormai lontano 2006, e da lì fu in grado di ricavarsi una nicchia di utilizzo nelle preparazioni dietetiche e fit grazie anche alla sua totale assenza di calorie. Un dolcificante che non intacca i valori di insulina e glicemia: una bacchetta magica per ogni goloso, come dicevamo. Uno studio statunitense, tuttavia, ha portato alla luce una serie di pericoli per la salute legati a un consumo eccessivo, tra cui l’aumento del rischio di infarto e ictus.
Eritritolo: quali sono i pericoli per la salute?
Lo studio in questione, citato da La Repubblica e pubblicato sulla rivista scientifica Nature Medicine, è stato diffuso dall’università di Cleveland negli Stati Uniti e dall’ospedale Charité di Berlino. I risultati, come accennato, sembrano fare luce su un effettivo pericolo per la salute causato dall’assunzione del dolcificante: “Il consumo eccessivo di eritritolo potrebbe essere collegato a un rischio più elevato di sperimentare complicazioni cardiache come infarto o ictus” spiegano gli scienziati.
I ricercatori hanno preso in esame i dati relativi a circa 4 mila persone negli Stati Uniti e in Europa, analizzando i livelli di eritritolo presenti nel sangue e la possibilità del verificarsi di “eventi cardiaci avversi potenzialmente letali”. Per di più, gli scienziati hanno anche esaminato le conseguenze dell’aggiunta del dolcificante in questione in campioni isolati di sangue o piastrine, e concluso che l’eritritolo “favorisce la formazione di coaguli“.
In definitiva? I risultati sono interessanti, non c’è dubbio, e invitano a una maggiore cautela. “Gli edulcoranti come l’eritritolo sono rapidamente aumentati di popolarità negli ultimi anni ma è necessaria una ricerca approfondita sui loro effetti a lungo termine” ha commentato a tal proposito Stanley Hazen, presidente del Dipartimento di Scienze Cardiovascolari e Metaboliche del Lerner Research Institute e capo dello studio. “Le malattie cardiache rappresentano la causa principale di decessi a livello globale e i prodotti senza zucchero contenenti eritritolo vengono spesso consigliati alle persone che combattono con l’obesità, il diabete o altre sindromi metaboliche”.
La cosiddetta pietra dello scandalo si annida proprio in questa banale considerazione logica: proprio questa fascia di popolazione, con uno stato di salute già compromesso, è infatti quella più soggetta all’insorgere di eventi cardiovascolari potenzialmente letali. “Il nostro studio mostra che quando i partecipanti hanno consumato una bevanda zuccherata artificialmente con una quantità di eritritolo presente in molti alimenti trasformati, si osservano livelli notevolmente elevati nel sangue per giorni, livelli ben superiori a quelli osservati per aumentare i rischi di coagulazione” continua Hazen.
La parola chiave, come accennato qualche riga fa, è cautela – lo stesso atteggiamento che il professor Hazen consiglia alla comunità scientifica, invitandola ad approfondire nel futuro prossimo “gli effetti a lungo termine dei dolcificanti artificiali in generale, e dell’eritritolo in particolare, sui rischi di infarto e ictus, in particolare nelle persone a più alto rischio di malattie cardiovascolari”.