La chiusura anticipata alle 18.00 delle enoteche affossa il vino italiano. È l’allarme lanciato da Coldiretti, che nella persona del presidente Ettore Prandini dichiara: “La chiusura anticipata alle 18.00 discrimina ingiustamente le oltre 7mila enoteche presenti in Italia nei confronti di negozi alimentari e supermercati ai quali resta correttamente consentita la vendita dei vini”.
L’entrata in vigore del Dpcm del 14 gennaio che vieta dopo le ore 18:00 la vendita con asporto ai bar senza cucina ed a coloro che esercitano prevalentemente il commercio al dettaglio di bevande rischia di tradursi di fatto – denuncia la Coldiretti – in una ingiustificata disparità di trattamento per la vendita di bevande alcoliche a discapito delle enoteche.
Infatti, fino al prossimo 5 marzo, l’acquisto dei predetti prodotti potrà essere effettuato anche dopo le 18:00 presso la grande distribuzione e altri esercizi di vicinato che non abbiano come codici Ateco prevalenti quelli ricadenti espressamente nel suddetto divieto.
“Le enoteche – sottolinea la Coldiretti – hanno avuto negli ultimi anni una forte espansione offrendo opportunità di lavoro a molti giovani, sotto la spinta di nuovi modelli di consumo che valorizzano la ricerca della qualità e del legame con il territorio”.