A Empoli un ristorante ha deciso di cambiare codice Ateco per diventare una mensa aziendale e poter così lavorare anche a pranzo, pure in zona arancione o rossa. Ed è tutto perfettamente legale.
Siamo al C.risiamo di via Roma e Luigi Di Dio Faranna, il proprietario del locale, spiega che non hanno messo in atto nessuno stratagemma e nessuna protesta: lui sta seguendo le norme. Dopo aver studiato a fondo l’ultimo decreto, ha scoperto che qui c’è scritto nero su bianco che, sempre nel rispetto delle norme, il servizio al tavolo, anche nelle zone arancioni e rosse, è permesso a quelle attività di ristorazione che fanno servizio mensa per le aziende.
Così ha contattato avvocati e commercialisti. Dopo aver scoperto che casi simili c’erano già stati nel Nord Italia (l’ultimo in ordine di tempo è quello relativo al Festival di Sanremo: qui i ristoranti che ne faranno richiesta potranno fornire il servizio mensa per i dipendenti Rai), ecco che hanno chiesto il parere delle istituzioni. Dopo diversi passaggi, hanno potuto cambiare il codice Ateco e così ora possono fornire un servizio di mensa a pranzo, facendo sedere al tavolo i dipendenti delle aziende con cui hanno stipulato apposita convenzione tramite un contratto.
Tale trasformazione si è resa necessaria non solo per sopravvivere, ma anche per poter richiamare dalla cassa integrazione otto fra cuochi e camerieri. E questo anche se il servizio mensa non è per loro un gran guadagno.
Il servizio mensa è partito mercoledì e subito sono arrivati i controlli dei vigili. Tuttavia, una volta esaminati i documenti e resisi conto che era tutto in regola, sono andati via soddisfatti.
Questo può essere un sistema per cercare di arginare il danno economico provocato dalla crisi e dalle norme restrittive, ma il passaggio a mensa aziendale non è stato facile. Il proprietario del ristorante di Empoli, infatti, ha spiegato che loro sono stati facilitati dalla conformazione del locale. Perché un ristorante possa diventare mensa, devono esserci due ambienti divisi: uno è quello adibito a mensa, mentre l’altro è quello adibito all’asporto. Questo perché la pausa pranzo con servizio al tavolo è permessa solamente ai dipendenti delle aziende convenzionate.
Tutti gli altri clienti che si presentano, devono per forza ripiegare sull’asporto. E una volta che la Toscana passerà nuovamente in zona gialla, per poter tornare a essere un ristorante normale e accogliere a pranzo tutti i clienti, non solo i dipendenti delle aziende convenzionate, probabilmente dovranno modificare di nuovo il codice Ateco.
Al momento il ristorante si è convenzionato con otto attività fra aziende, studi dentistici e banche. Inoltre altre aziende si stanno informando.