Come di sicuro saprete, l’Emilia-Romagna da oggi torna in zona arancione. Questo vuol dire un’ulteriore chiusura per determinate attività, cosa che ha comportato la protesta dei ristoratori locali che chiedono il blocco di tasse e utenze.
Massimo Zucchini, presidente della Fiepet Confesercenti E.R., ha spiegato che il sistema così non funziona: sono decine le imprese che rischiano il fallimento nel loro settore. Secondo Zucchini è necessario modificare i protocolli e permettere anche in zona arancione che i pubblici esercizi vengano aperti, eventualmente aggiungendo ulteriori limitazioni come già accade con gli esercizi commerciali.
Le disposizioni del Governo, rivelate di giorno in giorno e prive di una programmazione logica e di misure di sostegno adeguate, non fanno altro che peggiorare la situazione del settore della ristorazione. Le limitazioni al lavoro devono essere affiancate a una riduzione dei costi fissi: ancora oggi, nonostante il lavoro ridotto, questi devono ancora essere assolti. E i ristori finora ricevuti coprono ben poco di tali spese.
Per sopravvivere la ristorazione ha bisogno di liquidità. Bisogna congelare i costi fissi:
- tasse nazionali e locali
- pagamenti fiscali
- costi delle utenze
- mutui
- affitti
- costi di gestione
Zucchini è chiaro: se viene cancellato e congelato il diritto a lavorare, allora devono essere cancellati e congelati anche tasse e utenze.