Ad Edimburgo sta tenendo banco la storia del pub Black Bitch: accusato di razzismo per via del nome, i titolari hanno deciso di cambiare nome e insegna. Solo che gli abitanti del posto protestano: quel nome non ha nulla a che fare col razzismo, bensì con una leggenda locale che ha come protagonista una cagnolona nera.
The Black Bitch: razzismo o no?
Il pub in questione si trova nel West Lothian. È un pub storico, il cui nome, però, verrà cambiato: da The Black Bitch si passerà a The Willow Tree. Il fatto che il proprietario Green King ha deciso di cambiargli il nome dopo aver ottenuto il via libera a causa di problemi di razzismo.
Però i residenti non hanno gradito: in più di 10mila hanno formato una petizione per protestare contro questo cambio. Secondo Greene King, che gestisce più di 3.100 locali in tutto il Regno Unito, il nome del pub, datogli 350 anni fa, era offensivo dal punto di vista razziale. Da qui la sua decisione di cambiargli il nome.
Ma gli abitanti della zona hanno sollevato un polverone, protestando con ferocia e facendo sapere a tutti che il nome, per quanto travisabile, non ha nulla a che fare con il razzismo. Il nome originale del pub, infatti, deriva da un’antica leggenda locale. Un levriero nero assai fedele al suo padrone, nuotò attraversando tutto il Linlithgow Loch per portare del cibo al suo proprietario che era stato incarcerato.
Gli sforzi del cane fecero sì che le sue gesta diventassero eterne: l’immagine di questa cagna nera (perché il levriero in questione era femmina), venne incorporata non solo nello stemma della città nel 1673, ma anche immortalata in una scultua visibile ad High Street. E questa cagnolona venne ribattezza come la “Cagna nera di Linlithgow”.
Nessun accenno a razzismo o schiavismo, dunque, però la questione si complica ulteriormente. Da una parte c’è Greene King che vuole assolutamente cambiare il nome. Dall’altra ci sono gli abitanti del posto che non vogliono modificare il nome del locale che ricorda quella cagnolona dal mantello nero, un’eroina del posto.
In mezzo alla questione arrivano anche le considerazioni della giornalista Elspeth Cook. La donna ha esaminato i fatti ed ha reso noto che il pub è stato eretto molto tempo dopo che la leggenda ebbe luogo, quindi il pub non ha alcun collegamento diretto con l’evento. È da circa la metà del 20esimo secolo che il pub celebra quell’evento, ma The Black Bitch non è il nome originario dell’osteria.
Prima di chiamarsi The Black Bitch, infatti, si chiamava West Tavern e Robert Braes Wine and Spirits. Per questo motivo, secondo la giornalista, il nome dell’attività non è un elemento portante dell’interesse storico di questo edificio.
Ma i sostenitori del nome non sono d’accordo: il termine “Black Bitch” è ormai associato alla città da più di 700 anni, gli abitanti di Linlithgow sono orgogliosi di essere conosciuti come “Black Bitch” e per loro questo è un termine affettivo che non ha nessuna connotazione negativa.
Il termine descrive semplicemente un cane femmina e il femminile di cane è, per l’appunto, cagna. Il colore del mantello del cane protagonista della leggenda era nero, da qui il nome. Non c’è niente di offensivo, nessuna forma di razzismo o di misoginia. Per gli abitanti è King che è saltato alle conclusioni sbagliate, leggendo nel nome una sfumatura che non esiste. E sottolinea che Green non sembra avere alcuna intenzione di cambiare i nomi di altri suoi pub, fra cui The Black Horse e The Black Bull.
Comunque, richieste del genere non arrivano solo ai pub: qualche tempo fa in Danimarca il gelato Eskimo era stato tacciato di essere troppo razzista e così l’azienda gli aveva cambiato nome.