Oggi è mercoledì, che fondamentalmente è una sorta di lunedì con qualche passo in più. I fasti del fine settimana sono lontani in entrambi i sensi: quello passato è ormai un ricordo sbiadito, quello futuro un sogno ancora bardato di foschia e incertezza. Tocca stare seduti al computer ancora per un po’, insomma; a districarsi tra tabelle Excel e a farsi largo in quella giungla di cortesie che sono gli appuntamenti su Meet. Per fortuna mamma Google ha cucinato un nuovo doodle-videogame dedicato ai popcorn.
Tre personaggi, una battaglia all’ultimo chicco, un’arena che porta a saltare dalla padella alla brace. Il gioco è una sorta di bullet hell in cui occorre schivare i proiettili che appaiono a schermo, pena il trasformarsi in pop corn. Ma perché proprio oggi, che il Popcorn Day – spiega Google – è previsto per domenica 25 gennaio 2025?
Come giocare al doodle-videogame
Giocarci è semplicissimo: è sufficiente aprire la pagina di Google e cliccare sull’inconfondibile icona del gioco. A questo punto saranno spiegati i tasti, che sono facilmente intuibili a chiunque abbia mai avviato un videogioco in vita propria: tasti a freccia per muoversi nelle quattro direzioni, barra spaziatrice per utilizzare l’abilità speciale dei tre personaggi giocabili.
L’obiettivo ve l’abbiamo già spiegato: evitare i proiettili che appaiono a schermo e diventare così the last chicco standing, l’ultimo chicco in piedi, in un soffice cimitero di popcorn. Sapete, diventare quel guscio maledetto che finisce per incastrarsi tra i denti. Ma torniamo a noi: perché oggi?
L’origine dei popcorn risale agli inizi del sedicesimo secolo, anche se più come oggetto decorativo che come un cibo vero e proprio. Per la prima macchina atta alla loro produzione occorre attendere un poco di più, fino alla fine del 1800; ma di fatto è solamente in tempi decisamente più recenti – nel 2020, e proprio il 25 settembre! – che il Guinness World Record ha premiato la più grande macchina mai realizzata.
Oggi è mercoledì, dicevamo, ma è anche e soprattutto il 25 settembre. Una scusa vale l’altra: l’importante è avere una scusa per spezzare la monotonia delle celle Excel.